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«Da quasi tre settimane le ceneri di mio padre sono “ostaggio” del Comune di Rocca di Papa». Una cittadina di Grottaferrata, Francesca Birindelli, racconta la storia paradossale che ha coinvolto suo papà, noto ex atleta e dirigente del Rugby Frascati scomparso lo scorso 13 novembre all’età di 82 anni.
IL RACCONTO
«Mio padre, esattamente come mia mamma, aveva espresso il desiderio di essere cremato - spiega Francesca -, ma aveva anche manifestato la volontà che le sue ceneri fossero sparse nei boschi visto che lui aveva fatto parte negli ultimi anni di un gruppo di “camminatori” che frequentava i sentieri di diversi comuni dei Castelli Romani, tra cui Rocca di Papa. L’agenzia funebre che ha curato il funerale di mio papà ci aveva prospettato tre possibili soluzioni: quella di spargere le ceneri in un’area specifica del cimitero di Grottaferrata; quella di gettarle nel mare ad Ostia in uno spazio dedicato oppure quella di disperderle nella zona della Loggetta a Rocca di Papa, in località Monte Cavo e nelle vicinanze della via Sacra, che spesso mio papà frequentava durante le sue passeggiate. Quest’ultima ci è sembrata la soluzione più idonea e così abbiamo dato l’ok all’agenzia che ha espletato tutte le pratiche burocratiche presso il Comune di Rocca di Papa, pagando la somma di circa 150 euro più le marche da bollo per il servizio dello spargimento».
RABBIA E TRISTEZZA
L’urna di Roberto Birindelli arriva nel comune rocchiggiano lo scorso 17 novembre e, dopo quattro giorni, alla figlia Francesca confermano che è stata data l’autorizzazione della sindaca, necessaria per questo genere di operazioni. «Ma è a quel punto che nasce l’intoppo - racconta Francesca -: succede che una dipendente comunale, tra l’altro estremamente cortese, ci comunica che la funzionaria, che per legge deve accompagnarci allo spargimento delle ceneri, è priva dell’automobile personale che è in riparazione da un meccanico.
BUROCRAZIA
Una vicenda davvero particolare che evidenzia una volta di più alcune lungaggini tipiche della burocrazia italiana: nel caso specifico il commissariamento del Comune di Rocca di Papa (iniziato lo scorso 30 novembre in seguito alla caduta della giunta) ha ulteriormente rallentato un’operazione che sembrerebbe di prassi e ha allungato l’attesa della famiglia Birindelli.
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