Casamonica, la presidente del VII municipio: «Volevano scegliere anche gli operatori dell'Ama»

Casamonica, la presidente del VII municipio: «Volevano scegliere anche gli operatori dell'Ama»
Al Roxy bar di via Barzilai c'era anche Monica Lozzi, giovane presidente del VII Municipio. Ha stretto la mano a Roxana, la proprietaria, ha ascoltato il suo racconto. Questa...

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Al Roxy bar di via Barzilai c'era anche Monica Lozzi, giovane presidente del VII Municipio. Ha stretto la mano a Roxana, la proprietaria, ha ascoltato il suo racconto. Questa zona, la Romanina, appena fuori dal Gra, Lozzi la conosce benissimo. «Vivo da queste parti, la frequento, andavo in piscina qui vicino - spiega - questo è territorio dei Casomonica da sempre e zona di spaccio. L'altra estate sono venuta con tre assessori a ripulire un giardino proprio qui vicino. Abbiamo raccolto 12 sacchi di immondizia e siringhe. La droga ormai spopola». Lozzi ricorda come quando era ancora semplice consigliere «persino l'Ama ci disse che i Casamonica volevano che andasse a raccogliere la spazzatura sempre lo stesso operatore ecologico, perché avevano paura che potessero essere spiati o controllati dalle forze dell'ordine». Nel quartiere c'è anche chi ricorda come gli operai del servizio giardini vennero letteralmente zittiti una mattina: «Erano venuti per tagliare l'erba incolta, ma facevano troppo rumore. Uscì fuori un Casamonica e disse di smettere perché loro in casa volevano riposare».


LO SPACCIO

Nell'ultima maxi-retata solo in quest'angolo di VII Municipio, furono fermati a vario titolo bene 45 appartenenti al clan. «E parliamo prevalentemente di uomini e di adulti - dice la presidente - ma gli esponenti della famiglia sono tantissimi. Stiamo lavorando per rafforzare la presenza delle istituzioni nel quartiere. Perché non sia solo presenza di polizia ma anche di eventi, spazi sociali e ricreativi. Purtroppo i soldi sono pochi ma il nostro prossimo impegno è per esempio quello di portare un pezzo di estate romana anche in periferia». Lozzi ricorda come quando era ragazzina «a Morena per il battesimo di un Casamonica, la famiglia inscenò un corteo con la solita carrozza di cavalli bianca fino a San Pietro, scortata dalla polizia locale». E riflette: «Sembra assurdo però che si sia verificato un gesto tanto eclatante, ostentato con sfrontatezza da queste nuove leve del clan. Negli ultimi anni non mi risultano atti così violenti e la cosa che mi preoccupa, forse si sentono davvero i padroni».
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Il Messaggero