Casalotti, «Noi ripariamo le rotatorie, i politici alle inaugurazioni»

«Noi ripariamo le rotatorie, i politici alle inaugurazioni»
A spasso per le vie di Casalotti, è tutto un «ci ha pensato Sandro». La rotatoria malconcia? Il giardinetto ridotto a simil-giungla? Il marciapiede sbeccato e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
A spasso per le vie di Casalotti, è tutto un «ci ha pensato Sandro». La rotatoria malconcia? Il giardinetto ridotto a simil-giungla? Il marciapiede sbeccato e quindi pericoloso per anziani e bimbi? «Sandro ha fatto il miracolo». Dove non arriva il Campidoglio, c’è la buona volontà di questo antesignano del retake, che da quattro anni, supportato da aiutanti-residenti sempre più numerosi, rimette in sesto gli acciacchi della periferia. «Sono nato e vissuto qui, insieme ai miei sette fratelli.


Una mattina d’agosto, era l’alba, ho deciso: almeno un’ora al giorno la dedico al mio quartiere». Sandro Francesco Piave ce lo racconta dalla “rotatoria delle farfalle”, su via di Casalotti. Rimessa a lucido, con piante di ogni specie, soprattutto mimose di un giallo che ammalia. «La sindaca è andata a inaugurare un parchetto che io avevo cercato di rendere accogliente. Non mi hanno neanche invitato, ma pazienza, non voglio fare polemiche, né politica, è solo che amo questo quartiere, tutto qui». E mostra un sorriso sincero. Gli abitanti di Casalotti hanno lanciato una petizione chiedendo al Campidoglio «un pubblico encomio».

È online da pochi giorni, ha già raccolto 479 firme. «Mi aiutano tutti - dice ancora Sandro - chi mi da i buoni benzina, chi mi offre da bere, chi mi taglia il legno per aggiustare le panchine». La buona volontà non arriva a tutto. Per esempio sul fronte dei trasporti, altra piaga. «Lo sa quanto ci si mette per arrivare da Boccea? Un’ora. E in teoria è qui dietro», dice Carlo Ceccarelli, 49 anni, addetto delle pulizie. «Io per andare al lavoro, sulla Nomentana, ci impiego due ore. Due. Mi sveglio alle 4.30, prendo il bus notturno. E fino a qualche anno fa dicevano che qui sarebbe arrivata la metropolitana». 
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero