Casal Bruciato, la famiglia rom resiste: «Abbiamo paura, ma non rinunciamo alla casa»

Da due giorni guardano da dietro le finestre le proteste in strada scatenate dal loro arrivo nel quartiere. Si dicono terrorizzati, ma alla casa popolare non vogliono rinunciare....

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Da due giorni guardano da dietro le finestre le proteste in strada scatenate dal loro arrivo nel quartiere. Si dicono terrorizzati, ma alla casa popolare non vogliono rinunciare. «Rimaniamo qui, è casa nostra» ha detto oggi Imcor, capo famiglia del nucleo di nomadi a cui è stata assegnata un'abitazione a Casal Bruciato scatenando la protesta di una parte dei residenti e militanti di Casapound. «Stiamo dentro casa con mia moglie e mia figlia, ora valutiamo cosa fare. 


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Oggi i bimbi non sono andati a scuola perché hanno paura di uscire. Alcuni li abbiamo portati da una mia cugina» racconta ancora. La famiglia non si aspettava un'accoglienza del genere, «tanta violenza» nei gesti e nelle parole. Parole che ieri sono diventate come armi, hanno ferito nel profondo la moglie e una delle bimbe, offese con insulti e minacce sessiste e violente. «Ci sentiamo malissimo - ha detto ancora Imcor- Abbiamo moltissima paura. Come facciamo a scendere in mezzo alla strada? ora dobbiamo valutare». 

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Oggi, dalla finestra dell'appartamento che doveva essere il primo passo per una nuova vita, hanno assistito ad un'altro giorno di proteste. Ma agli insulti e alle offese che da due giorni ricevono ripetutamente non vogliono rispondere. «Gli insulti? Non meritano risposta» ha detto Imcor. «Loro ci hanno gridato di tutto, ma io non gli rispondo niente. Starò calmo fino alla fine» ha spiegato poi. A far visita alla famiglia nomade oggi la sindaca Raggi. «Ci ha detto: questa è casa vostra, avete fatto domanda come gli italiani, come loro anche voi avete aspettato annì». Ed era da circa due anni, ricorda Imcor, che aspettavano questo momento. Intanto per domani la famiglia potrebbe incontrare il pontefice. «La sera a San Giovanni il Papa incontrerà il mondo dei rom, li abbiamo invitati a partecipare, loro sono musulmani ma hanno apprezzato molto questo invito, ci faranno sapere se accetteranno» ha detto don Gianpiero Palmieri, vescovo ausiliare di Roma Est. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero