”Il Pupillo”, com’era chiamato Silvio Fanella, 41 anni, il broker ucciso il 3 luglio scorso, a colpi di pistola nella sua lussuosa casa alla Camilluccia, aveva...
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Ecco che, dalle indagini dei carabinieri, è emerso in modo chiaro come l’attività di cassiere della banda abbia esposto Silvio Fanella fino all’omicidio. Anche nel fallito rapimento di due anni fa, Roberto Macori e Aniello Barbetta erano a caccia del tesoro detenuto dal broker. Roberto Macori, conosciuto come Capoccione, ha avuto un ruolo nella truffa capeggiata da Gennaro Mokbel e proprio per questo, presumibilmente, sapeva del tesoro di Fanella. Secondo i carabinieri, Roberto Macori ha deciso il sequestro trovando alleanze nel carcere di Frosinone dove era detenuto come uno dei responsabili della maxi truffa. Il tentativo di sequestro di due anni fa sarebbe stato sponsorizzato anche dal clan mafioso dei Cassotti.
Ma non solo.
Invece, mancano ancora all’appello i due ricercati che, insieme a Giovanni Battista Ceniti (il bandito ferito e arrestato) hanno fatto irruzione travestiti da finanzieri in casa di Fanella il 3 luglio scorso. Il loro obiettivo era sequestrare il broker che ha reagito ed è stato ucciso con un colpo di pistola al petto.
I carabinieri, all’indomani dell’omicidio, hanno rinvenuto il tesoro di Silvio Fanella. In un’intercapedine di una casa del broker a Pofi (Frosinone) i militari hanno sequestrato 500.000 euro in varia valuta e una cascata di diamanti che devono essere ancora stimati. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero