Calabrone europeo, nido scoperto in una chiesa vicino a Roma: insetti nidificano sul dipinto "L'Ultima Cena"

A Sacrofano 150 insetti sono stati rimossi, sani e salvi, e ricollocati in un'area boschiva a cinque chilometri dal centro abitato

Calabrone europeo, nido scoperto in una chiesa vicino a Roma: insetti nidificano sul dipinto "L'Ultima Cena"
A pochi passi da Roma, una piccola chiesa era diventata il rifugio prediletto per un gruppo di calabroni. Gli insetti avevano nidificato sopra lo storico dipinto parietale raffigurante “L'...

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A pochi passi da Roma, una piccola chiesa era diventata il rifugio prediletto per un gruppo di calabroni. Gli insetti avevano nidificato sopra lo storico dipinto parietale raffigurante “L' Ultima Cena”. Un pericolo per i tanti fedeli che ogni giorno entravano per un momento di raccoglimento spirituale.

La scoperta

Ad accorgersi degli imenotteri è stato Tommaso, proprietario dell'edificio religioso, all’interno del suo podere, a Sacrofano. Le porte della chiesa erano sempre aperte per consentire ai fedeli di accedere all’interno e pregare. Gli insetti fortunatamente non hanno aggredito nessuno. E le intenzioni dell’uomo erano di rimuovere il nido e salvare i calabroni. Sul posto è intervenuto l’esperto Andrea Lunerti che ha ristabilito la sicurezza e ha tolto le vespe presenti da circa tre mesi. «Erano circa 150 individui - chiarisce l’etologo - accanto a un altro precedente nido dello scorso anno. Questa volta abbiamo portato via i calabroni, sani e salvi. Non sempre riusciamo nell’intento. La vespa Crabro, è sì, un insetto che può aggredire e dunque pungere con reazioni talvolta serie per le persone più fragili, ma al tempo stesso è utile poiché si nutre di ditteri (mosche e tafani) ed è responsabile della custodia e del trasporto sulle piante, dei lieviti che comporteranno la fermentazione dei mosti». Il nido è stato inserito in un contenitore speciale e collocato nuovamente sotto a un albero, in un’area boschiva, a cinque chilometri dal centro abitato. «I calabroni - aggiunge l’etologo - ricostruiranno il rivestimento del nido e termineranno di fatto il loro ciclo vitale».

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Il Messaggero