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Si chiama “pickpocketing 2.0” ed è la nuova frontiera dei borseggiatori che utilizzando “Pos pirata” attivano transazioni bancarie avvicinandosi alle carte contactless, senza bisogno di pin. L’allarme era già scattato sui social network nei giorni scorsi ma sono stati i carabinieri di Sorrento a intercettare la ladra digitale e a ricostruire la rete di scippi che aveva messo a segno attivando il sistema pirata. «I viaggiatori più a rischio sono gli statunitensi, perché le loro carte di credito non richiedono l’uso del pin - spiega il comandante della compagnia dei carabinieri di Sorrento, Mario Gioia -. Con i circuiti italiani ed europei, invece, questi ladri tecnologici effettuano microtransazioni: prima fanno un tentativo, e se va a buon fine, seguono la persona e procedono con prelievi più consistenti. Da quello che abbiamo ricostruito analizzando i dati dei movimenti bancari, con questo nuovo sistema puntano alla quantità. In sostanza - sottolinea - più prelievi fino ai 50 euro che è la cifra massima in cui non viene richiesto il pin».
I colpi in serie
La borseggiatrice digitale bloccata a Sorrento, una straniera di origini peruviane di 36 anni, la mattina del 25 luglio si trovava in un bar della costiera amalfitana e proprio nel locale è stata sorpresa a rubare 100 euro dalla cassa. Ma è durante la perquisizione che i militari hanno trovato nascosto nella borsa il Pos mobile contactless pirata, utilizzabile per sottrarre denaro direttamente dai conti correnti delle vittime, senza contatto fisico né richiesta di codice. Avviati gli accertamenti hanno quindi ricostruito la rete di transazioni in cui erano finiti turisti e viaggiatori: la ladra aveva incassato dalle ignare vittime 39 mila euro. Gli investigatori hanno proceduto con ulteriori controlli e così è emerso che già ad aprile, quando la Capitale era affollatissima di pellegrini e turisti per le esequie di Papa Francesco, aveva colpito a Roma (dove risulta essere residente).
Le indagini
In quel caso aveva puntato una turista americana intenta a fare shopping nei negozi di via del Tritone e le aveva sottratto 9.400 euro. Attraverso le immagini di videosorveglianza i carabinieri della stazione di San Lorenzo in Lucina hanno ricostruito gli spostamenti della 36enne e stretto il cerchio delle indagini riuscendo a rintracciarla in zona piazza Vittorio. Denunciata per indebito utilizzo di strumenti di pagamento, la donna ha però proseguito spostandosi verso la costiera amalfitana. «Anche questi borseggiatori tecnologici prendono di mira le zone più turistiche dove è più facile agire e passare inosservati - aggiunge il comandante Gioia - Utilizzando il Pos pirata è sufficiente avvicinarsi alla vittima per attivarlo. Si tratta del primo caso in cui siamo stati in grado di accertare il furto, il problema è che spesso le vittime sono turisti in vacanza e poiché la cifra è spesso moderata, non capiscono subito di essere stati derubati».
Ci sono però degli accorgimenti con cui è possibile difendersi. Intanto prestare attenzione agli ambienti affollati perché questo sistema è efficace solo a distanza ravvicinata. Dunque in metro o autobus il suggerimento è di spostare il portafoglio in un posto più sicuro. Quindi dotarsi di un portafoglio schermato (RFID o NFC blocker). Si tratta di portafogli foderati all’interno con un materiale conduttivo che impedisce alle onde radio di raggiungere le carte contactless. Ci sono anche gli zaini schermati che, come i portafogli, impediscono alle onde radio di raggiungere le carte di credito e i bancomat. Ci sono inoltre le carte schermanti, simili a una carta di credito, che si inseriscono accanto alla card vera e svolgono la stessa funzione protettiva. Ancora: impostare limiti di spesa molto bassi per le transazioni contactless e attivare le notifiche in tempo reale sull’app della banca. Per un ulteriore livello di protezione, si può considerare di usare solo carte prepagate o conti digitali che in caso di furto, limitano il danno.
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