A chi, quella notte, si era ritrovato al centro dei colpi sparati da due punti opposti, sembrò di vivere una guerriglia. Si era chiusa con quattro feriti e altrettanti...
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Roma, sparatoria davanti alla discoteca all'Eur, arrestato il buttafuori: «Sparò sui clienti»
Il pm Attilio Pisani ne aveva sollecitato il proscioglimento. Bali era stato riconosciuto da uno dei feriti come uno degli sparatori. E quindi secondo l’accusa iniziale il vigilante aveva prima partecipato alla cacciata del cliente molesto e poi quando due ore dopo lo aveva visto tornare armato, avrebbe aperto a sua volta il fuoco per fermarlo. Il legale di Bali, l’avvocato Giuseppe Cincioni, però, è riuscito a provarne l’estraneità. Sarà processato in un altro procedimento, invece, Francesco Galanti, un trentenne che aveva spalleggiato Frerè, riaccompagnandolo all’Eur, dopo aver preso l’arma, poi gettata nel Tevere. Solo a conclusione di una complicata perizia balistica sui bossoli il pm Pisani era riuscito a ricostruire che c’erano stati più punti di esplosione dei colpi. Un paio avevano centrato il fondoschiena proprio di Frerè. La posizione di altri quattro vigilantes di turno, accusati di lesioni, è stata archiviata. Erano sospettati del pestaggio pre-sparatoria. Nessuna responsabilità per i gestori del locale. «Il servizio di sicurezza era regolarmente appaltato - dice il titolare del Room 26, dove pochi giorni fa hanno festeggiato i giocatori della Roma - e dopo i fatti, che ci hanno danneggiato, abbiamo revocato il contratto e stipulato accordi con una nuova società». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero