Sparò a un buttafuori fuori dalla discoteca, rom condannato a 8 anni per tentato omicidio

Sparò a un buttafuori fuori dalla discoteca, rom condannato a 8 anni per tentato omicidio
di Adelaide Pierucci​
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Sabato 2 Marzo 2019, 09:28
A chi, quella notte, si era ritrovato al centro dei colpi sparati da due punti opposti, sembrò di vivere una guerriglia. Si era chiusa con quattro feriti e altrettanti proiettili andati a vuoto la sparatoria scatenata nel febbraio 2017 fuori dal Room 26, da Luca Frerè, un cliente ubriaco e rissoso, che un paio di ore prima era stato cacciato in malo modo dalla discoteca dell’Eur. Ieri il ventenne di etnia rom che aveva sparato alla cieca per vendicarsi del pestaggio dentro al locale, è stato condannato a otto anni di carcere con l’accusa di tentato omicidio. La ricostruzione della sparatoria, però, rischia di restare incompleta. Frerè, infatti, nonostante abbia esploso più colpi con una calibro 9.21, ha centrato fortunatamente senza ferirlo in maniera grave un solo cliente del locale, mentre chi sparava dalla parte opposta, con una calibro 38, per bloccarlo, ha centrato altri tre clienti, ma non è stato identificato e forse non lo sarà mai. L’unico sospettato, infatti, il buttafuori Ovidiu Bali, anche lui accusato di tentato omicidio, è stato assolto nello stesso procedimento in abbreviato.

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Il pm Attilio Pisani ne aveva sollecitato il proscioglimento. Bali era stato riconosciuto da uno dei feriti come uno degli sparatori. E quindi secondo l’accusa iniziale il vigilante aveva prima partecipato alla cacciata del cliente molesto e poi quando due ore dopo lo aveva visto tornare armato, avrebbe aperto a sua volta il fuoco per fermarlo. Il legale di Bali, l’avvocato Giuseppe Cincioni, però, è riuscito a provarne l’estraneità. Sarà processato in un altro procedimento, invece, Francesco Galanti, un trentenne che aveva spalleggiato Frerè, riaccompagnandolo all’Eur, dopo aver preso l’arma, poi gettata nel Tevere. Solo a conclusione di una complicata perizia balistica sui bossoli il pm Pisani era riuscito a ricostruire che c’erano stati più punti di esplosione dei colpi. Un paio avevano centrato il fondoschiena proprio di Frerè. La posizione di altri quattro vigilantes di turno, accusati di lesioni, è stata archiviata. Erano sospettati del pestaggio pre-sparatoria. Nessuna responsabilità per i gestori del locale. «Il servizio di sicurezza era regolarmente appaltato - dice il titolare del Room 26, dove pochi giorni fa hanno festeggiato i giocatori della Roma - e dopo i fatti, che ci hanno danneggiato, abbiamo revocato il contratto e stipulato accordi con una nuova società». 
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