Avevano salutato la figlia disabile prima di salire sul bus 70, che l'avrebbe dovuta condurre sino a piazza Venezia. L'hanno ritrovata a terra in via Ripetta con il...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LA DENUNCIA
Rebecca, affetta dalla sindrome di Dubowitz, una malattia rara che genera un ritardo psicomotorio, dopo essere salita sul 70, era rimasta in piedi davanti alla porta. Non era serena, batteva i pugni contro il vetro. Forse chiedeva aiuto dopo aver subito un'aggressione, come sostengono i suoi genitori: «Sul primo sedile del bus era seduta una signora - affermano il padre e la madre nella denuncia - la quale all'improvviso e senza alcun motivo iniziava ad inveire contro la stessa colpendola con due calci». Rebecca rimane impassibile ai colpi. Poi però, mentre il mezzo transita in via Ripetta, si ritrova scaraventata fuori dal veicolo. L'autista avrebbe aperto la porta all'improvviso, per poi riprendere la marcia, facendola rovinare a terra. E' dolorante Rebecca ma viene subito soccorsa. Al Fatebenefratelli le danno 30 giorni, per una lesione al ginocchio sinistro (viene ingessata). Per i genitori Rebecca sarebbe stata spinta volontariamente dall'autista frettoloso. Ma solo il processo, che si è aperto ieri mattina, potrà chiarire cosa è veramente accaduto.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero