Fare causa al Comune di Roma per le buche sulle strade non è un affare: soltanto in un caso su cinque il Campidoglio, e attraverso il suo assicuratore (l’Adir), paga....
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ASSENZA DI BANDI
I numeri sono indicativi: soffermandosi soltanto ai contenziosi relativi al cosiddetto vuoto manutentivo (cioè quando il Comune è responsabile perché non fa il bando per riempire una buca o per eliminare gli sconnessi sul manto stradale), si scopre che tra il 2013 e il primo semestre del 2018 Roma Capitale è stata oggetto di 12.367 ricorsi, ma dopo una condanna in sede civile, ha finito per risarcire gli automobilisti 2.959 volte. Cioè nel 23,93 per cento dei contenziosi, meno di un caso su cinque. Più precisamente nel 2013 l’amministrazione capitolina si è vista chiamare in causa in 1.258 occasioni, ma il cittadino ha ottenuto un indennizzo 334 volte (26,55 per cento), nel 2014 la proporzione è di 1.918 procedimenti contro 498 pagamenti (25,96), nel 2015 siamo a 2.181 contro 444 (il 20,36), nel 2016 a 2575 contro 636 (24,70), nel 2017 a 2504 contro 696 (27,80), mentre nel primo semestre (ultimi dati disponibili) su 1.931 ricorsi, il risarcimento è arrivato in 351 circostanze (18,18).
LE INDAGINI
Nonostante il basso numero di indennizzi, la mancata manutenzione costa cara al Comune: soltanto per questa voce, e sempre nel periodo tra il 2013 e il primo semestre del 2018, l’esborso per i sinistri liquidati è stato di 3.272.128 euro.
Il Messaggero