La boutique di Prati Fiscali è in un cassonetto

La boutique di Prati Fiscali è in un cassonetto
Nuovo negozio di moda a Prati Fiscali! Questo schifo deve finire @sfiscali Questi jeans? Sì, vanno bene. E questi...

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Nuovo negozio di moda a Prati Fiscali! Questo schifo deve finire

@sfiscali


Questi jeans? Sì, vanno bene. E questi altri? Troppo corti. Quel cassonetto è un guardaroba, qualcuno ha svuotato lì l’armadio. I rovistatori tirano fuori pantaloni, maglioni e giacche, li provano sul marciapiede come in una boutique specchiandosi l’uno nell’altro e scelgono. La giacca gialla no, è stretta, finisce a terra. La maglietta è della taglia giusta, la cinta è rotta e resta sull’asfalto. Il rumore del traffico fa da sottofondo alla prova di abiti tra gli scarti della plastica e dell’umido. «Nuovo negozio di moda a Prati Fiscali», il comitato di quartiere ha messo su YouTube il video, con rassegnata ironia. Va sempre peggio e ogni settembre è un po’ di sconforto in più tra queste strade in rovina. C’era largo Valtournanche, adesso c’è piazza rom, rovistatori e senzatetto si sono accampati lì. Si lavano alla fontanella, stanno seduti sui marciapiedi in attesa di partire per la raccolta.

Carrelli e passeggini li lasciano ovunque, in depositi improvvisati. Casupole di cartone sulla collinetta lì accanto, una baraccopoli davanti alle finestre dei palazzi. Video, denunce, proteste, anche le ronde notturne per salvare Prati Fiscali. Non è servito. «Siamo assediati e stanno pure tornando le prostitute davanti ai portoni di casa», il presidente del comitato Alessandro Corsi non si ferma. Come ogni settembre ripartono gli appelli, i giri, le pulizie sennò il quartiere è perduto. Questo ormai fanno i cittadini romani: provano a governare da soli e con le proprie forze il disordine che avanza e altri dovrebbero fermare. Li vedremo prima o poi agli incroci, ad autogovernare il traffico. 

maria.lombardi@ilmessaggero.it
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