Contributi alle famiglie romane disponibili ad ospitare persone rom sgomberate dal camping River, ma anche da altri insediamenti. Questo provvedimento è stato messo nero su...
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Resta il tema della ricollocazione dei nomadi che vengono allontanati dai campi abusivi. La giunta ha già previsto sia un contributo economico per quelle famiglie rom che prendono in locazione un appartamento (il contributo, per essere precisi, viene versato al proprietario dell'immobile), sia forme di rimpatrio per chi non ha cittadinanza italiana. Fin qui tutto era noto, ma nella delibera 70 del 17 aprile scorso («introduzioni di misure di semplificazione finalizzate al superamento del Villaggio Camping River»), si introduce anche una novità, il contributo alla famiglia romana che accetta di ospitare nella propria casa i rom allontanati dall'insediamento.
SOSTEGNO
Si legge infatti nella delibera al punto 4 in cui si elencano le «misure di sostegno all'inclusione abitativa»: è prevista «la facoltà riservata a persone singole o piccoli nuclei, in condizioni di particolare fragilità e disagio - connesse all'età, a gravi patologie e limitazioni dell'autonomia dei soggetti interessati - accertate dal servizio sociale di Roma Capitale, di ricorrere a forma di ospitalità temporanea presso terzi privati (es. famiglie, congiunti anche residenti fuori dal territorio di Roma Capitale), utilizzando quota parte del contributo a disposizione, previa sottoscrizione di progetti condivisi con i servizi sociali territoriali». In altri termini: sono previsti dei contributi a chi affitta un appartamento ai rom, ma parte di questi fondi vengono anche versati a coloro che semplicemente ospitano nella propria casa le persone in condizioni di fragilità sgomberate dal camping River. Ma vale solo per l'insediamento abusivo del XV Municipio? No, perché in un'altra parte della delibera la giunta Raggi spiega: si valuterà di estendere le stesse misure «ai villaggi denominati La Barbuta e La Monachina e agli altri insediamenti per i quali saranno avviati i percorsi previsti dal piano». La delibera rimanda, come cornice generale, al Piano di indirizzo di Roma Capitale per l'inclusione delle Popolazioni Rom, Sinti e Caminanti» varato nel luglio del 2017.
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Il Messaggero