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Tra gli antipodi - i promossi alla fine dell'anno e i risultati dell'ultima Maturità - c'è un "sottobosco" di ragazzi che a giugno sono passati portandosi tuttavia dietro uno o più debiti formativi da colmare entro la ripresa della didattica. E diversamente dal passato tendono ad aumentare i "richiamati". Studenti che non hanno brillato nell'esame di recupero e che dunque dovranno ripetere l'anno. La media è di cinque casi a istituto, senza distinzione tra licei o istituti tecnico-professionali analizzano i presidi. L'aspetto su cui focalizzare l'attenzione, perché nasconde scelte sbagliate o quantomeno avventate nel percorso intrapreso, è chiaro: la maggior parte dei rimandati riguarda studenti del primo o secondo anno, dunque all'inizio di un percorso che molte volte si è rivelato errato. «C'è molto su cui lavorare - commenta Cristina Costarelli, Presidente dell'associazione nazionale presidi del Lazio - perché il rimandato che poi viene bocciato o non ha preso con serietà questo recupero oppure, cosa molto più probabile, è che ci sono carenze così gravi e strutturali che in due mesi non si riescono a colmare». La Costarelli è anche dirigente del liceo Scientifico Newton nella sua scuola i rimandati non sono stati più di sei. Un dato che, preso sulla totalità degli studenti, può essere fisiologico ma rapportato al numero dei rimandati non è più così. Ci sono casi, da Roma alla provincia dove tendenzialmente su tre rimandati uno si è fermato.
LE SCUOLE
Ci sono scuole dove i bocciati con debiti non recuperati sono stati anche più di venti, come nell'istituto superiore Archimede-Pacinotti o allo Scientifico Labriola di Ostia.
LE LEZIONI
Diversi dirigenti stanno valutando di anticipare le verifiche alla fine di luglio, evitando così di "vanificare" il mese di agosto e tutelare le famiglie con maggiori difficoltà. Perché poi le lezioni private spesso e volentieri hanno dei costi davvero alti: dai 30 ai 50 euro per un'ora di lezione con la certezza, molto spesso, di non aver nessuna ricevuta che ne attesti la prestazione. Leggi l'articolo completo suIl Messaggero