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Le acque che si rompono all'improvviso, impossibile arrivare in ospedale e così la piccola Evi nasce nell'androne di un palazzo al Portonaccio. Il fatto, come riportato da Roma Today, è avvenuto venerdì pomeriggio. E' successo tutto in pochi istanti. Fabio Prodosmo, il neo papà, era appena tornato a casa dove aver ripreso il primogenito Alain a scuola. Quella stessa mattina la coppia aveva eseguito un monitoraggio.
La visita aveva confermato l'inizio del parto ma i medici hanno rassicurato i futuri genitori che c'era ancora del tempo e che la dilatazione era appena iniziata. Tradotto: «Potete tornare a casa tranquillamente». Invece papà Fabio entra in casa e sua moglie Silvia è già in preda alle prime contrazioni ravvicinate. Immediata la corsa in ospedale. Corsa che però si è interrotta davanti alla porta dell'ascensore dello stabile dove la coppia abita. A pochi passi dal portone d'ingresso. Silvia non aveva più la forza di camminare tra i dolori e le doglie che si facevano via via sempre più ravvicinate. Fabio chiama immediatamente un'ambulanza e intanto comincia a tenere il conto degli intervalli delle contrazioni. Le grida di Silvia per il dolore delle contrazioni che in breve sono passate da cinque a tre minuti attirano due condomini, Amelia Maiuolo che di mestiere fa il chirurgo e il marito Francesco Bianco, infermiere. I due camici bianchi nell'emergenza e nella concitazione aiutano la piccola Evi a venire al mondo senza complicazioni.
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LA CORSA IN OSPEDALE
Papà Fabio la prende tra le mani e gli dà qualche piccolo colpetto sulla schiena perché la neonata sembrava non respirare. Qualche attimo di ansia, poi finalmente il primo vagito. Dopo pochi minuti è arrivata l'ambulanza che ha trasportato mamma e figlia all'ospedale Pertini per i controlli di routine. La bambina, monitorata qualche ora per verificare l'insorgenza di infezioni che l'ambiente non sterile poteva lasciare supporre, sta bene. Un evento unico per i due genitori. «Un po' anche figlia nostra. Con orgoglio, soddisfazione e gratitudine a Dio» ha scritto la signora Amelia su Facebook dopo il parto: «Un po' è anche figlia nostra - scrive ancora precisando - ma io e mio marito siamo stati solo di contorno».
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Il Messaggero