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Rapinatori seriali che solo nel quadrante Est della Capitale hanno messo a segno sette rapine in due mesi. Il cerchio intorno alla banda si è chiuso ieri mattina quando i carabinieri della stazione di Torpignattara hanno fermato e arrestato i malviventi. A incastrare i due banditi, un 52enne romano residente all'Aquila e un 33enne romano già in carcere a Regina Coeli, sono state le immagini di video sorveglianza dei locali rapinati, tutti supermercati tra la via Prenestina e via Castelnuovo. Quindi il lungo lavoro degli investigatori che hanno ricostruito la fitta rete di spostamenti fino a incastrarli. Infine, gli accertamenti sui tabulati telefonici e quindi il riconoscimento da parte delle vittime. «Sono loro», hanno confermato davanti alle foto segnaletiche cassiere e titolari, le vittime della banda.
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LA DINAMICA
Il primo allarme era scattato il pomeriggio del sei gennaio 2022 e poi ancora il 18 al supermercato Gros di via Prenestina. I rapinatori per la fuga hanno utilizzato una moto rubata (con una targa asportata da un altro mezzo). Ancora: il 23 gennaio alla Coop di via Alessi erano sempre loro, in sella di una moto, risultata rubata. Quindi le rapine tra il 15 e il 22 febbraio al supermercato Todis di via Lusitania e infine le ultime, tra il primo e il 15 marzo al supermercato Tigre Amico di via Castelnuovo.
Il modus operandi era sempre lo stesso: i due arrivavano in moto davanti all'esercizio commerciale, travisati con mascherine e casco. Uno rimaneva fuori, con il motore acceso e pronto alla fuga. L'altro invece, entrava e sotto la minaccia di una pistola, poi risultata un giocattolo, perfetta replica di una Bruni calibro 8 priva del tappo rosso, chiedevano l'incasso ai dipendenti: «Dammi i soldi o sparo». Con il bottino in uno zaino scappava fuori dal locale con il complice che lo attendava per la fuga.
Rapine lampo, ben organizzate.
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Mentre al 33enne l'ordinanza è stata notificata nella Casa Circondariale di Roma Regina Coeli dove era già recluso. L'uomo infatti è stato riconosciuto come l'autore, prima della tentata estorsione, avvenuta a maggio del 2021, e successivamente della tentata rapina aggravata, avvenuta lo scorso 26 aprile sotto casa di un 52enne. In quel caso a inchiodare il bandito era stato l'identikit disegnato dalla vittima e le immagini di videosorveglianza.
LE ACCUSE
I rapinatori dovranno ora rispondere di rapina, riciclaggio e ricettazione. A loro carico tutta l'attività investigativa: i filmati delle telecamere di videosorveglianza, l'acquisizione e l'analisi del traffico telefonico degli indagati e infine i riconoscimenti fotografici da parte delle vittime e le indagini tecniche. Prove schiaccianti che hanno incastrato i due rapinatori seriali di Roma Est.Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero