Roma, bacio rubato alla collega, pizzaiolo assolto dopo il carcere

Cinque giorni di galera e quarantatré di arresti domiciliari per aver dato un bacio a una collega. Poi, il processo con l'accusa di violenza sessuale. Ieri, per Valerio...

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Cinque giorni di galera e quarantatré di arresti domiciliari per aver dato un bacio a una collega. Poi, il processo con l'accusa di violenza sessuale. Ieri, per Valerio Cesarini, 24 anni, pizzaiolo col diploma di operatore alberghiero, è arrivata l'assoluzione. Dopo aver varcato le soglie di Regina Coeli da incensurato ed essere finito sul banco degli imputati, è stato salvato da un video. Un filmato estrapolato dall'impianto di videosorveglianza del locale, al Prenestino, in cui si riprende la scena della presunta violenza: un abbraccio e un bacio dato alla cameriera, all'apparenza schermaglie di una coppia al primo approccio. «Un fatto che non costituisce reato», per il giudice.

Quando la sera del 7 ottobre la polizia è arrivata per caricarlo sulla volante, il pizzaiolo non sospettava nemmeno di cosa fosse accusato. Una collega, una cameriera di 20 anni, in servizio come lui nel bar-forno La Merendina, dopo un approccio che il giovane riteneva «goliardico», aveva telefonato al padre e al fidanzato, che si erano precipitati al locale con le forze dell'ordine.

«Mi ha fatto solletico ai fianchi e io ho risposto. Poi il gesto è diventato insistente. Ha provato a baciarmi, io non volevo. Mi ha tirata e cingendomi da dietro mi ha toccata. Mi ha dato un piccolo morso», la versione di lei. «Mi ha fatto solletico e ho risposto al gioco. Le ho dato un bacio, un morsetto al collo, l'ho abbracciata. Da una settimana mi girava intorno», la replica del giovane in aula. A quel punto, i difensori dell'imputato, gli avvocati Marianna Rociola e Gabriele Vescio, hanno prodotto in udienza il video, consegnato dal proprietario della pizzeria cinque giorni dopo l'apertura del processo per direttissima.
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Il Messaggero