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Hanno imparato a riconoscere il dolore, a entrare in contatto con la parte oscura che all’improvviso può prendere il sopravvento. «Dopo venti anni a bordo di un bus abbiamo acquisito una certa sensibilità». Quella capacità di entrare in contatto anche con gli estranei che ha consentito di salvare una vita. Laura Moscietti e Adriana Di Tommaso, autiste dell’Atac, il 25 marzo hanno aiutato un giovane che stava tentando di scavalcare il parapetto del ponte del Corridoio della Mobilità: gli hanno parlato, convincendolo a desistere dal gesto.
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Il racconto del salvataggio
«Avevo finito il turno e stavo portando il bus alla rimessa di via di Tor Pagnotta - racconta Moscietti - ho visto un giovane a cavalcioni sul parapetto, sotto praticamente c’era il vuoto, il Raccordo». Laura, ancora emozionata nel ricordare quei momenti, aggiunge: «Ho fermato il bus, l’ho messo in sicurezza e sono scesa». In quel momento passa un altro mezzo dell’Atac, la linea 74: a bordo c’è Adriana, grande amica di Laura. «Ho capito subito la situazione, ho spiegato ai passeggeri che dovevo intervenire: con Laura abbiamo iniziato a parlare a quel giovane che era sconvolto». Parole dolci quelle delle due autiste dell’Atac, una carezza sul volto di quel giovane tremante. «“Non farlo, c’è una soluzione a tutto” gli abbiamo detto con delicatezza». Solo pochi secondi, quelli necessari a bloccare l’estremo gesto del giovane. «Intanto sono arrivati i carabinieri, una ambulanza e i passeggeri del 74 hanno applaudito....».
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