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Balletti finiti. Almeno al volante dei bus Atac. La società dei trasporti del Campidoglio ha deciso di mettere alla porta l’autista-influencer che per il piacere dei suoi 5.850 seguaci su TikTok pubblicava goliardate e gimkane alla guida dei mezzi pubblici, deridendo con linguacce e sberleffi gli utenti che le chiedevano di non distrarsi. Lei si è difesa, prima provando a ridimensionare la pericolosità della condotta: «Non capisco, non ho fatto male a nessuno». Come se fosse prudente guidare col cellulare in mano un torpedone da 14 tonnellate e passa. Poi ha giocato la carta-malattia, spedendo alla commissione disciplinare un certificato, firmato da uno psicologo, in cui viene definita «dipendente da smartphone». Insomma, un caso di nomofobia, la paura di restare disconnessi dal mondo. Atac a quanto pare non ci ha creduto e così, chiusa l’indagine interna con le contro-deduzioni dell’interessata, è pronta a far partire la lettera di licenziamento. Questione di giorni.
Roma, balli su TikTok e bravate mentre guida l’autobus: Atac sospende l’autista influencer
Assunta da un anno, già sospesa a febbraio
L’autista, assunta da un anno, era già stata sospesa dalla paga e dal servizio alla fine di febbraio quando, come raccontato dal Messaggero, era stata sorpresa a pubblicare decine e decine di video sul social cinese ultra-popolare tra i giovanissimi.
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Video rimossi
Alcuni filmati, quando la notizia è venuta fuori, sono stati cancellati dalla conducente. Ma l’Atac ne aveva fatto copia in un server, per sfruttarli durante il procedimento. In un video l’autista-influencer si divertiva ad aprire e chiudere la porta d’entrata per i passeggeri, proprio accanto alla cabina di guida: «Apri-chiudi, apri-chiudi, apri-chiudi... stiamo facendo il gioco delle tre carte!», commenta, mentre le ante sbattevano all’impazzata. In un altro post ancora, aggiungeva in sottofondo una musica da club per ironizzare sul sovraffollamento dei bus, dove certe volte ci si accalca più che nelle discoteche. A un utente che le chiedeva: «Non ti stufi di fare i TikTok?», rispondeva con una smorfia e il filtro da pagliaccio: «No!». Ma l’Atac si è stufata di lei. Adesso potrà fare i balletti a tempo pieno, lontano dal bus.
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