Malgrado l'arrivo di nuovi autobus, continua a scendere il valore della pubblicità sui mezzi dell'Atac. Autobus, filobus e tram sono diventati vetrine sempre meno...
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Roma, mezzi pubblici regolari domani: rinviato lo sciopero dei Trasporti
«Le vetture-km prodotte sono diminuite negli ultimi anni (dal 2015 al 2018: -11,89%) e l'incremento registrato nei primi mesi dell'anno in corso non è tale da recuperare il gap scrive - Nonostante l'incremento del parco mezzi, il valore dell'asset è diminuito rispetto al passato, sia in termini quantitativi che in termini di appetibilità per gli investimenti pubblicitari». Inoltre, malgrado «i presidi dell'azienda si registrano continui episodi di vandalismo sulle vetture in deposito, che comportano rilevanti costi di sostituzione delle pellicole per il concessionario». Alle cause endogene all'Atac se ne aggiungono altre legate alla gestione della capitale, dove la crisi del settore è anche responsabilità dell'amministrazione pentastellata. «Il mercato pubblicitario a Roma, per quanto riguarda il segmento outdoor, è peculiare spiega il Dg citando uno studio della Nielsen - gli investimenti a Roma dal 2008 si sono contratti di circa il 60%, a fronte di una riduzione del 35% a Milano. Le ragioni sono da individuarsi nel contesto ambientale romano, caratterizzato da una situazione di profondo degrado e sovraffollamento, che non è stata ancora sanata in quanto il Piano regolatore degli impianti pubblicitari è rimasto inattuato e il Comune tarda a pubblicare l'annunciata gara».
IL FATTORE ABUSIVISMO
La proliferazione indiscriminata di impianti pubblicitari abusivi, insomma, a Roma sta facendo perdere valore a tutto il settore. Già a fine 2017, alla scadenza dell'appalto di concessione pubblicitaria per bus e tram affidato alla IgpDecaux nel 2015, la gara andò deserta. E la stessa IgpDecaux aveva accettato di proseguire la sua attività di concessionaria solo con una consistente riduzione del canone da 4,2 a 3,6 milioni - e un aumento degli spazi in concessione. Oggi, dopo due anni, arriva la nuova gara, con la quale Atac ha ridimensionato le sue pretese abbassando il valore del canone per il vincitore. Il 20 febbraio, termine per le offerte, si saprà se sarà sufficiente per evitare l'ennesima gara deserta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero