Atac in affanno, più linee ai privati: pronto il bando per il 2022

Le linee di autobus periferiche saranno sempre più affidate ai privati: divise in due lotti - est e ovest - con il divieto per la stessa azienda di aggiudicarseli entrambi....

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Le linee di autobus periferiche saranno sempre più affidate ai privati: divise in due lotti - est e ovest - con il divieto per la stessa azienda di aggiudicarseli entrambi. Con l'obiettivo di aumentare la concorrenza e migliorare un servizio di trasporto pubblico che, specie nei quartieri più distanti dal centro, è sempre più deficitario, tra offerta insufficiente, scarsa puntualità e, soprattutto nelle ore serali, problemi di sicurezza per conducenti e passeggeri. L'Atac sta attraversando una fase complicata, con il concordato anti-fallimento, e il Campidoglio si rivolge ai privati. Dopo l'ultimo stop del Tar che, nel 2019, aveva bocciato un bando perché «imponeva una forte limitazione alla libertà imprenditoriale», il dipartimento Trasporti ha avviato una nuova gara (che scadrà in estate) per affidare le linee periferiche, quelle attualmente gestite da Roma Tpl, per i prossimi otto anni.

 


La gara


Il valore complessivo dell'appalto è di quasi un miliardo di euro, per un totale di cento linee di autobus da mettere in strada (50 per ciascun lotto) che equivalgono a circa un quinto dell'offerta trasporto pubblico locale della Città eterna. È stata inserita la clausola sociale, che comprende l'assorbimento dei lavoratori attualmente impegnati per Roma Tpl. Il bando prevede anche una serie di attività volte al miglioramento del servizio: l'installazione di nuove pensiline, il controllo biglietti da parte del conducente, la vendita dei biglietti a bordo dei mezzi, il controllo e la sorveglianza delle corsie protette e riservate.

 

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La strategia


Secondo il Campidoglio, non aumenterebbe il volume di trasporto totale affidato ai privati: «circa 30 milioni di vetture/chilometro, come già svolto in precedenza». Ma il piano prevede un graduale potenziamento della rete extra-Atac, anche per rafforzare i nodi di scambio periferici con ferrovie e metropolitane e ridurre l'impatto del trasporto privato sulla mobilità cittadina. «In termini assoluti affidarsi a soggetti esterni per migliorare l'offerta non è sbagliato - commenta io professor Francesco Di Ciommo, ordinario di diritto privato alla Luiss - Ma davvero Atac, con questi affidamenti, recupera macchine e copre nuove linee? Senza contare che i costi sono destinati ad aumentare nel lungo termine».

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Il Messaggero