Roma, garante contro Atac e Regione: «Pendolari truffati, troppi disagi»

Roma, garante contro Atac e Regione: «Pendolari truffati, troppi disagi»
Troppi disagi, in barba alle rassicurazioni fatte a romani e pendolari dell'hinterland che utilizzano il trasporto pubblico locale su ferro, e che organizzano le proprie...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Troppi disagi, in barba alle rassicurazioni fatte a romani e pendolari dell'hinterland che utilizzano il trasporto pubblico locale su ferro, e che organizzano le proprie giornate in base alle informazioni ufficiali che ricevono da chi gestisce il servizio. L'Atac avrebbe messo così in atto «una pratica commerciale scorretta» nei confronti degli utenti delle ferrovie regionali (le cosiddette ex concesse) Roma-Lido, Roma-Civita Castellana-Viterbo e Termini-Centocelle. Lo ipotizza l'Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha avviato un procedimento istruttorio, di cui è relatore il costituzionalista Michele Ainis, nei confronti dell'azienda di via Prenestina «per la sistematica e persistente soppressione delle corse programmate» su queste linee. Un disservizio che, secondo l'Antitrust, sarebbe avvenuto «in larga misura non per cause esogene e occasionali, ma per motivi riconducibili alla gestione e organizzazione del servizio da parte di Atac». Con l'avvio dell'inchiesta i funzionari dell'Autorità, con la collaborazione del nucleo speciale Antitrust della Guardia di finanza, hanno fatto un'ispezione della sede della società.


I DISSERVIZI
In particolare l'Authority ipotizza che «la mancata effettuazione delle corse programmate in base al contratto di servizio con la Regione Lazio, come risultanti dall'orario diffuso preso le stazioni» e sul sito Internet dell'azienda del trasporto pubblico romano, «potrebbe aver ingannato i consumatori in merito all'effettiva disponibilità del servizio, alterandone le scelte sul mezzo di trasporto da utilizzare e gravandoli dei disagi derivanti dalla soppressione delle corse». Inoltre la municipalizzata «non avrebbe preventivamente e tempestivamente informato i consumatori riguardo all'impossibilità di effettuare parte delle corse programmate, pur essendo a conoscenza delle ragioni sistematiche che avrebbero potuto causare la soppressione delle stesse».

LE VIOLAZIONI
Questo tipo di comportamenti «ingannevoli e omissivi», secondo l'Antitrust, potrebbero aver violato un paio di articoli del Codice del consumo. Infine, ipotizza ancora il Garante della concorrenza, «con la riduzione del numero e della frequenza delle corse rispetto a quanto stabilito dal contratto di servizio, per motivi non riconducibili a cause di forza maggiore, l'azienda sarebbe venuta meno al rispetto degli standard di diligenza professionale richiesto ad un concessionario di un servizio pubblico nella gestione di linee essenziali di trasporto pubblico per la mobilità cittadina».

LA SEGNALAZIONE

L'Antitrust, «a fronte di tale situazione di grave difficoltà operativa da parte di Atac», ha inviato anche una segnalazione alla Regione, sottolineando come «l'ente locale non abbia mai esercitato i propri poteri di intervento e sanzione, pur previsti dal contratto di servizio, né abbia proceduto allo svolgimento di una gara per individuare un gestore efficiente». La Regione, ricorda il Garante, ha rigettato una proposta di finanza di progetto, nel giugno 2014, da una costituenda associazione di imprese per l'affidamento in concessione della Roma-Lido. «Tale decisione della Regione, di fatto, ha determinato il mancato sfruttamento di un'opportunità competitiva volta proprio a intervenire in maniera migliorativa sulla più importante (e allo stato maggiormente carente) delle tre linee lungo cui sono offerti i servizi oggetto del procedimento dell'Autorità».
  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero