Un ecosistema pulito. Senza plastiche e cartacce ovunque. Senza il rischio di incappare nelle chiazze di petrolio o di schifezze varie. Un sogno, insomma. Riservato però a...
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Qui, ma solo qui, non ci saranno problemi per la salute dei ragazzi che vanno a scuola, non spunteranno graziosi, si fa per dire, topolini da ogni dove. E nemmeno i gabbiani, certo, faranno capolino con il becco tra il pattume per uno spuntino veloce, ma magari molto calorico. Non si scherza, eh: finalmente c’è un quadrante di Roma pulito. Lindo. E dunque abitato da un gruppo di privilegiati che se ne va in giro, sbracciandosi, per godersi l’effetto che fa. Ah, che bellezza.
La notizia è passata in secondo piano in questi giorni di allarme, nonostante il Comune, nella persona dell’assessore all’Ambiente Pinuccia Montanari, l’abbia diffusa come si deve su Facebook. «Al bioparco sono arrivati i pinguini del Capo. Una specie a rischio di estinzione a causa dell’inquinamento del mare da plastiche e petrolio». Ecco, in caso di reincarnazione la scelta di questi tempi sembra obbligata. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero