Pochi conducenti si fermano davanti agli attraversamenti pedonali, anche in presenza di un impianto semaforico dedicato. Lo rileva un monitoraggio condotto su 5 capoluoghi di...
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Se poi differenziamo le percentuali a seconda del tipo di attraversamento, è stato rilevato che sempre a Milano si è fermato il maggior numero di automobilisti quando si sono trovati di fronte a un impianto semaforico pedonale (72%); segue Firenze con il 68%, Palermo con il 66%, Napoli con il 59% e di nuovo Roma si pone all’ultimo posto con una percentuale inferiore alla metà degli esaminati, cioè il 45%.
Automobilisti corretti. Notevolmente più basse, invece, le percentuali di automobilisti “corretti” se si analizzano i dati della precedenza su semplici attraversamenti pedonali “zebrati”, cioè non regolati da un semaforo: a Milano soltanto il 22% dei conducenti si è fermato, a Firenze e Napoli il 18% a Roma il 15% ed a Palermo il 12%.
La classifica, spiega Giordano Biserni, sia ben chiaro, non è affatto positiva per nessuna delle città coinvolte e nemmeno se differenziata per tipologia di attraversamento (cioè se regolato da semaforo o meno), basti notare le percentuali dei conducenti che non si sono fermati davanti a un pedone. Nel complesso solo 790 conducenti su 2000 attraversamenti registrati si sono fermati.
Il diritto di precedenza. Come dire che il 60,5% degli automobilisti non concede il dovuto diritto di precedenza ai pedoni neppure negli attraversamenti protetti e a loro dedicati. Sarebbe interessate, tuttavia, poter analizzare anche i dati contravvenzionali delle forze di polizia nelle stesse città prese in esame, cioè quante “multe” sono state elevate a carico di automobilisti che non rispettano la precedenza del pedone sugli appositi attraversamenti.
Codice della strada. A tal proposito vale la pena ricordare che secondo l’articolo 191 del Codice della Strada, il conducente di un veicolo che non dà la precedenza ad un pedone che attraversa (o è nell’imminenza di farlo) sulle “strisce” è passibile di una contravvenzione da 162 a 646 euro e della decurtazione di 8 punti dalla patente di guida. Una sanzione questa, che crediamo potrebbe avere un’indubbia efficacia se fosse attuata costantemente e se rientrasse negli obiettivi che le amministrazioni centrali e periferiche si pongono di raggiungere nel campo della prevenzione e sicurezza stradale.
Tragiche conseguenze. I frequenti investimenti di pedone hanno quasi sempre conseguenze tragiche.
Il Messaggero