L'archeologia ebraica sta per svelare uno dei suoi tesori più preziosi. Molto noto tra cultori, speleologi e addetti alla materia, ma del tutto sconosciuto al grande...
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LA MENORAH
Prima fra tutti, la Menorah, il candelabro a sette bracci che nell'antichità veniva acceso all'interno del Tempio di Gerusalemme. E non solo. Perché a ribadire la cultura ebraica si ritrovano anche i “kokhim”, tipiche tombe cosiddette a forno, che si sviluppano cioè perpendicolarmente alla parete della galleria. Hanno convissuto per secoli, fianco a fianco, a pochi metri di distanza dai cimiteri pagani riconvertiti in catacombe cristiane, nel “mondo dei morti” che giace sotto la via Appia Antica. L'apertura delle catacombe di Vigna Randanini rientra ora in un programma speciale a tema orchestrato dalla Comunità Ebraica in occasione dell'Anno santo della Misericordia: un viaggio culturale e religioso nell'ambito del progetto “Le vie del Giubileo” che sarà presentato oggi dal ministro Dario Franceschini. L'accordo, dunque, c'è, con la “benedizione” del fossore (l'esperto di storia e cura del cimitero). Le visite saranno guidate dal personale di CoopCulture (il concessionario della Soprintendenza).
Il pubblico potrà così scoprire le gallerie sotterranee di Vigna Randanini con la sequenza di “cubicula”: vere e proprie cappelle private di famiglia dove spiccano particolari apparati decorativi lungo le pareti e le coperture a vela. Coreografie di uccelli, pavoni, colombe, ghirlande e motivi floreali incorniciati con cura e precisione tra linee rosse. Fino ad alte palme da dattero dipinte negli angoli della stanza. Lo stato di conservazione è buono ma, come dicono gli archeologi, «servirebbero restauri specialistici». La ricchezza di questo complesso sta anche in un vasto patrimonio di iscrizioni che puntellano le pareti. Secondo gli studiosi, la storia di queste catacombe è determinante per capire l'intreccio di rapporti tra il papato, una componente non trascurabile dell'aristocrazia romana ed il mondo ebraico. Meta imperdibile in questo Giubileo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero