OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Il caro amatriciana continua a farsi sentire. Dopo il rincaro del prezzo del pomodoro (causato anche dai cambiamenti climatici che ha portato a minori produzioni in campo), questa volta tocca al pecorino. Il suo prezzo è arrivato a 14 euro al chilo: il parmigiano stagionato 24 mesi, secondo dati Ismea, costa persino meno (12 euro al chilo).
Minacciato lo sciopero della pasta, governo e consumatori avviano un confronto per fermare i rincari
Carbonara o matriciana, se la cucina romana è buona il merito è dei romani di oggi
Nella voce generale " Formaggi e latticini" dell'Istat l'aumento è del 15,8%. Qui, il paniere si fa particolarmente articolato e prevede aumenti del latte fresco intero del 14,9%, del latte fresco parzialmente scremato del 17,5%, del latte conservato del 28,7%, dello yogurt del 19,5%. Sta di fatto così che, a cascata, anche i formaggi che ne sono derivati hanno avuto un aumento del loro prezzo. Stando al Semaforo dell'inflazione di Assoutenti, proprio il latte è tra i beni che gli italiani vorrebbero a un prezzo calmierato dopo zucchero e riso.
Pizza e ragù a rischio, la crisi della produzione di pomodori spaventa anche l’Italia
Secondo i dati dell'indagine Ismea Qualivita 2022, in un solo anno (tra 2020 e 2021) è aumentata dell'11% la quantità della produzione del pecorino romano dop (da 30,9 tonnellate a 34,3), con una crescita del 32,2% del valore alla produzione, del 17,8% del valore al consumo e del 34,3% del valore all'export. In totale, il consumo al 2021 di pecorino romano dop è arrivato a 465 milioni di euro: tra i formaggi è tra i top ten del paese dopo parmigiano reggiano, grana padano, mozzarella di bufala campana e gorgonzola.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero