Truffa, peculato, corruzione e concussione. Benvenuti all'Ama, la municipalizzata dei rifiuti più grande d'Italia che oltre a occuparsi di pulire le strade...
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Dai cimiteri ai furti di carburante: così i dipendenti pretendevano le tangenti
L'ESCALATION
Ora si accende anche un alert sulla legalità. Nel corso dell'ultimo anno, l'Ama ha avviato «procedimenti disciplinari per fatti penalmente rilevanti a carico di 22 dipendenti». Nell'ordine, si legge nella relazione in mano al Messaggero, sono stati scoperti 4 casi di peculato, 10 di concussione, 4 di truffa, 2 di furti e altri 2 di «corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio». Il 57% in più, appunto, rispetto a quanto era avvenuto nel 2017 (14 casi). I reati, si legge nel rapporto, sarebbero maturati in due settori: «la gestione del parco mezzi», per 9 casi, e nella «gestione dei servizi», per gli altri 13.
In attesa che la giustizia segua il suo corso, anche la partecipata sta provando a reagire. Ma per gli episodi più gravi, gli accertamenti sono in larga parte ancora lontani dalla conclusione: 16 dipendenti aspettano il verdetto della Commissione disciplinare, mentre 2 sono già stati sospesi e in un caso si è arrivati al licenziamento. In tutto, nel corso del 2018, mettendo nel calderone anche le violazioni minori, l'azienda ha mosso 924 contestazioni disciplinari «che si sono chiuse con un provvedimento sanzionatorio». Dal semplice richiamo alle multe, alla risoluzione del contratto.
Il clima che si respira all'Ama, in tema di trasparenza, lo racconta bene la responsabile Anticorruzione della società, Monica Mariani, quando scrive che «talvolta, le strutture aziendali chiamate al rispetto degli obblighi sulla trasparenza vedono tale obbligo come un mero e pesante adempimento, senza tener conto di quanto la trasparenza sia necessaria». La strategia per evitare malefatte non ha sempre fatto breccia, finora. «A causa delle frequenti modifiche della struttura organizzativa scrive sempre Mariani - e della non chiara definizione di compiti e responsabilità, non tutte le misure previste nel Piano anticorruzione sono state completamente attuate». E i risultati si sono visti.
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Il Messaggero