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Il bullismo a scuola, quello che si crede sia perpetrato da studenti contro altri studenti può declinarsi in un altro modo. Ed è triste prendere atto di come a volte siano i docenti a scagliarsi contro gli alunni. È quanto accaduto a Cesare - lo chiameremo così - studente brillante con la media del 9 iscritto in uno dei tanti istituti professionali della Capitale. Il ragazzo lunedì mattina è in classe, con i suoi compagni. In cattedra c’è l’insegnante di Chimica che inizia la lezione ma che non perde occasione - come sarà poi ricostruito in una nota ufficiale della presidenza - per denigrarlo a causa di una sua difficoltà: quella di non saper distinguere i colori.
Cesare scambia due parole con la sua vicina di banco, la prof non tollera e così gli impone di alzarsi e mettersi faccia al muro. Quanti di noi non sono stati rimproverati durante l’ora di lezione ma quanti, dirà poi il ragazzo sfogandosi con la preside, sono stati costretti all’umiliazione? Il 15enne non si oppone, si alza ed esegue quanto imposto dalla professoressa ma poi crolla e in lacrime si dirige dalla preside, mortificato e umiliato. Nell’ufficio della dirigente Cesare mette in fila quanto accaduto in classe pochi minuti prima, ma anche i vari episodi che si rincorrono dall’inizio anno. Racconta di essere stato più volte deriso a causa del suo problema, ovvero il daltonismo da cui è affetto da tempo. La professoressa ne è consapevole ma nonostante questo, come ricorderà poi la madre del ragazzo, gli ha anche assegnato una ricerca sulla problematica (solo a lui) senza neanche correggerla.
L’INTERVENTO
La preside lo riaccompagna in classe chiede conto alla docente di quanto accaduto ma lei nega.
«Nulla di tutto questo - aggiunge ancora la dirigente - il comportamento avuto dall’insegnante nei confronti di un alunno modello non è tollerabile, saranno adottati dei provvedimenti disciplinari senza ombra di dubbio». Intanto i genitori del ragazzo, assistiti dall’avvocato Stefano Codispoti, non hanno al momento formalizzato la denuncia. La madre del ragazzo ha incontrato la professoressa dopo la convocazione della preside, le ha chiesto conto di cosa fosse successo e come ricostruito poi dalla dirigente in una nota ufficiale dell’istituto la docente di Chimica non ha spiegato, limitandosi ad uscire dalla stanza. Bullismo al contrario su cui la famiglia non intendere calcare la mano perché l’insegnante «ha chiesto il trasferimento - conclude la dirigente scolastica - ma le assicuro che abbiamo avuto dei problemi anche in altre sezioni, io non posso far altro che adottare dei provvedimenti per quanto mi compete». Da capire invece come si comporterà un’altra scuola dove un altro atto di bullismo, stavolta ai danni di un bambino autistico di 10 anni, è stato perpetrato da un’insegnante. Stando infatti a quanto denunciato alla stazione dei carabinieri di Porta Portese dalla madre del piccolo, l’insegnante il 5 maggio scorso avrebbe spintonato l’alunno contro il muro solo perché il bambino si era rifiutato di mangiare una mela a merenda. Da parte dei carabinieri son attualmente in corso le verifiche del caso.
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