Roma, l'ex sindaco Alemanno commemora l'uccisione di Giovanna Reggiani: «Come Desiree»

Roma, l'ex sindaco Alemanno commemora l'uccisione di Giovanna Reggiani: «Come Desiree»
«Oggi siamo andati a rendere omaggio alla Signora Reggiani nella Stazione Tor di Quinto dove fu uccisa 11 anni fa. Questo gesto di doveroso ricordo assume quest'anno un...

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«Oggi siamo andati a rendere omaggio alla Signora Reggiani nella Stazione Tor di Quinto dove fu uccisa 11 anni fa. Questo gesto di doveroso ricordo assume quest'anno un significato ulteriore dopo l'omicidio di Desiree a San Lorenzo. Ancora una volta, un'area franca sottratta al controllo dello Stato diventa lo scenario e la causa dello stupro e dell'omicidio di una donna indifesa. Nel 2007 la signora Reggiani fu uccisa da un nomade di un accampamento abusivo ai margini della città, pochi giorni fa Desiree è stata massacrata da un gruppo di immigrati clandestini in un edificio occupato illegalmente». Lo ha dichiarato in una nota Gianni Alemanno, ex sindaco di Roma e Segretario del Movimento Nazionale per la Sovranità, dopo aver partecipato nella Stazione Tor di Quinto ad una commemorazione di Giovanna Reggiani, organizzata dal Capogruppo di FdI Giorgio Mori a cui hanno aderito anche il Presidente del XV Municipio Stefano Simonelli e il Responsabile romano de Mns Giorgio Ciardi.


«Oggi come ieri la nostra città è lasciata abbandonata a se stessa in nome della retorica del buonismo, secondo cui nomadi e clandestini non possono essere cacciati dai luoghi di degrado che occupano abusivamente - aggiunge l'ex sindaco - Io rivendico tutto lo sforzo fatto negli anni della nostra amministrazione in Campidoglio per sgombrare accampamenti abusivi ed edifici occupati, sforzi che sono stati vanificati dal lassismo delle Amministrazioni successive. Ci impegnammo in quel senso proprio nel ricordo del sacrificio della Signora Reggiani e nella speranza che situazioni come quella non potessero più ripetersi. Oggi dopo l'omicidio di Desiree chiediamo con ancora più forza alle autorità di non permettere l'esistenza di aree sottratte al controllo della legalità e la permanenza in Italia di chi non lavora legalmente, perchè queste situazioni sono un pericolo per tutta la nostra Città. Da Giovanna Reggiani a Desiree si chiude un cerchio che non deve più ripetersi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero