Un vero e proprio agguato, iniziato nell'androne di un palazzo in via Diego Angeli 147, a Casal Bruciato, e finito sulla rampa delle scale. A terra, colpito da tre proiettili,...
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Mattiozzi viene raggiunto da quattro proiettili: due alla pancia, uno a un braccio e l'altro a una gamba. Al momento di sparare il colpo di grazia, però, la pistola si inceppa: i familiari fanno in tempo a chiamare i soccorsi, mentre il gruppo si dilegua. Sul posto si precipitano due ambulanze, una dalle quali porta in codice rosso la vittima al pronto soccorso dell'ospedale Pertini, dove l'uomo è ora ricoverato in condizioni gravissime. Le volanti della polizia a sirene spiegate rompono il silenzio della domenica sera e sfrecciano sulle viuzze del quartiere nel tentativo di rintracciare il killer e i suoi sodali. Le ricerche sono ancora in corso, con gli investigatori della squadra mobile della Questura che stanno passando al setaccio il mondo della malavita per trovare la pista giusta.
A pochi passi dall'agguato di ieri sera, quattro anni fa un omicidio aveva scosso il quartiere di Casal Bruciato. Otto colpi di pistola non hanno lasciato scampo a Stefano Civita, di 45 anni, colpito poco prima della mezzanotte, quando la vittima è stata raggiunta dai proiettili mentre si trovava davanti un bar in piazza Riccardo Balsamo Crivelli, all'angolo con via Zampieri. Poco dopo è morto di via dei Monti Tiburtini a causa dei colpi che lo hanno colpito al collo, all'addome, alla scapola destra, alla superficie laterale dell'emitorace destro ed al polmone sinistro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero