Telefoni muti e internet lentissimo, Casette isolata dal mondo

Telefoni muti e internet lentissimo, Casette isolata dal mondo
RIETI - Ieri pomeriggio, forse per un miracolo, i telefoni erano tornati a funzionare, dopo che invece al mattino erano risultati di nuovo fuori uso. Per non parlare poi...

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RIETI - Ieri pomeriggio, forse per un miracolo, i telefoni erano tornati a funzionare, dopo che invece al mattino erano risultati di nuovo fuori uso. Per non parlare poi della linea internet, che sui contratti stipulati dagli abitanti di Casette (foto a destra) dovrebbe essere un’Adsl, ma che nella realtà di tutti i giorni somiglia più ad una linea 56k degli anni ‘90. A Casette, però, tutto questo non accade soltanto da pochi giorni ma ormai da almeno tre-quattro anni, stando agli esasperati ricordi di chi vive in una delle frazioni più popolose del Comune di Rieti. 

E in epoca di lockdown e smart-working, avere quasi perennemente telefoni fuori uso e internet lentissimo non è esattamente il massimo. Tutto è iniziato almeno tre anni fa quando, dopo i primi reclami presentati dagli abitanti a Tim, i malfunzionamenti di internet e dei telefoni furono ricondotti al guasto di un cavo «sul quale però, nonostante i solleciti, sembra non si sia mai intervenuti», spiegano i residenti a Il Messaggero.

Poi arrivò il progetto di cablaggio predisposto dalla Regione Lazio e così la fibra ottica raggiunse finalmente anche Casette, salvo poi scoprire la presunta inadeguatezza tecnica della cabina ospitante la fibra stessa.

Il tempo delle parabole. A quel punto dunque, esaurita la pazienza, in molti hanno deciso di rivolgersi ad altre società di telecomunicazioni, stipulando nuovi contratti per installare piccole parabole rivolte verso Montefalcone, ma costretti comunque ad usufruire di connessioni via etere e non via cavo, come invece inizialmente sperato.
Così, se almeno per qualcuno il problema sembrerebbe essersi risolto, a Casette sono però ancora in tanti, soprattutto fra la popolazione più anziana che, nonostante le continue segnalazione del disservizio, non riescono a veder risolto il problema. 

Dramma lockdown. E quando è arrivata la pandemia, con tutto il suo carico di lockdown e smart-working, la situazione non ha potuto far altro che peggiorare: «Durante l’emergenza è stato un vero incubo – ricordano a Casette – E ormai, se si vuole provare ad utilizzare internet, qui l’unica soluzione è accendere i modem interni ai telefonini», con altro esborso di spesa, perché si sa che la quantità di traffico dati consumata da un pc è molto più esosa di quella chiesta da uno smartphone o un tablet. In tutti questo tempo, però, il problema non si è certo limitato ad internet – ormai indispensabile nella vita di ciascuno – ma ha colpito anche i telefoni, lasciandoli muti per interi periodi: «Ormai a Casette non sappiamo più cosa farcene, dei telefoni. A cosa serve qualcosa che non funziona?», si chiedono i residenti. Perché quello che è necessario, ora, è che qualcuno dia loro delle risposte.

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Il Messaggero