Rieti, a Villa Reatina torna in strada la processione ma nel quartiere ancora tante buche e verde incolto

Rieti, a Villa Reatina torna in strada la processione ma nel quartiere ancora tante buche e verde incolto
RIETI - Si snoderà per le vie del quartiere di Villa Reatina, scenario delle accese polemiche e preoccupazioni popolari susseguitesi senza sosta negli scorsi mesi, la...

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RIETI - Si snoderà per le vie del quartiere di Villa Reatina, scenario delle accese polemiche e preoccupazioni popolari susseguitesi senza sosta negli scorsi mesi, la processione per la Festa di Maria Santissima Regina Mundi. A differenza di quanto avvenuto per la via Crucis pasquale, oggi dalle 18 alle 21, la comunità dei fedeli percorrerà un lungo itinerario da piazza Risorgimento passando per via Trebiani, Pastore, Campoloniano, Aguzzi, Palmieri, Formichetti, Oreste di Fazio e Antonozzi.


E prima di fare ritorno nella parrocchia di San Giovanni Bosco la processione penetrerà il vecchio cuore della periferia e le strade più colpite dai lavori ancora da terminare del decennale contratto di quartiere, ossia: via Pepe, via Fratelli Tizi, via Amelotti, via Martiri della Libertà, via Mitrotti, via Lesta della Battaglia, via Vaccarezza.

STRADE PIENE DI BUCHE
La scelta dalla comunità è presa ma non si può non notare la rinnovata situazione di sospensione dei lavori pubblici, in atto da dicembre. La Villa Reatina «Kabul» così definita dai residenti assiste ancora oggi all’immobilità di un cantiere, alle spalle dell’ex-chiesetta, attualmente anche invaso dalla vegetazione spontanea (foto). In quello che sembra un quadro troppo verde, già desolato e proiettato ogni giorno di più lontano dalla parola fine, Jumanji risulta l’ambientazione ideale a cui si ispira il perimetro attorno al cantiere a cielo aperto, confinante con la struttura dell’Ater.

ERBA INCOLTA
E non va meglio se si guarda alla vegetazione in evidente espansione dove Villa Reatina tocca la Salaria. Lo storico quartiere assume così un aspetto quanto mai inedito, selvaggio e certo non desiderato dai residenti ma piuttosto diffuso nei quartieri reatini nell’arco di una primavera imprevedibile e troppo scoperta per quanto attiene agli interventi pubblici di potatura. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero