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RIETI - «Una nuova università a Rieti». Per il presidente della Fondazione Varrone, Antonio D’Onofrio, è arrivato il momento di aggiornare l’offerta accademica nella città capoluogo. Tanto da definire la Sabina universitas «il passato». E davanti ai giornalisti accorsi alla conferenza stampa spiega il perché: «Il consorzio è il passato perché è una concezione dell’università che non c’è. Tutti hanno individuato nel consorzio anche l’università, ma noi dobbiamo fare un’operazione che guardi al futuro. Con questo non voglio dire che la Sabina universitas debba essere chiusa, sto dicendo che il consorzio deve essere sistemato, perché non è giusto che una società di quel genere abbia un costo dei servizi così alto. Venti milioni in dieci anni sono troppi».
Le prospettive
Il numero uno della Fondazione spiega anche cosa dovrebbe avvenire in questa fase di transizione: «Diamo al Comune il tempo di rimettere i soldi (D’Onofrio parla di circa 718mila euro di pregresso per Palazzo di città e 879mila per la Provincia, ndr), diamo la possibilità al consorzio di non trovarsi come nel 2017, che era in default, e poi man mano facciamo la nuova università.
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Il Messaggero