Rieti, ritornate tutte in Italia le 5 reatine che erano a Marrakech in vacanza

Il terremoto in Marocco
RIETI - Prosegue, purtroppo, tragicamente a salire il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il Marocco, con i defunti che hanno superato le duemila unità...

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RIETI - Prosegue, purtroppo, tragicamente a salire il bilancio delle vittime del terremoto che ha colpito il Marocco, con i defunti che hanno superato le duemila unità e al momento ci sono altrettanti feriti. Cifre terribili. Sono intanto atterrate sabato sera a Ciampino le due donne della Sabina, Cristina e la giovane nipote Silvia, che erano in Marocco per un tour del deserto del Sahara e poi si sono recate in visita a Marrakech. Le altre tre reatine sono invece giunte in Italia nella serata di ieri.

Le testimonianze. «Noi siamo rientrate come da programma, con un volo diretto a Roma. Non abbiamo avuto problemi all’aeroporto di Marrakech, ma abbiamo visto molte persone accampate all’ingresso che, probabilmente, dopo la scossa, hanno preferito recarsi direttamente lì - raccontano dopo la grande paura, Cristina e Silvia. - Alcuni voli sono stati cancellati ma per fortuna non il nostro, che era fissato alle 16.30 di sabato, ora locale. Quindi, la mattina, ovviamente, abbiamo preferito attendere in hotel il trasferimento per l’aeroporto, senza avventurarci in una città in difficoltà». 
Ieri alle 19 sono atterrate a Fiumicino anche Irene, Nicole e Virginia, le tre giovani reatine che erano in vacanza nella località turistica del Marocco con un loro amico de L’Aquila. Sono atterrate a Fiumicino con un volo da Marrakech, via Nantes. «Ringraziamo tutti per l’attenzione e per la comprensione, abbiamo alle spalle momenti molto impegnativi», le loro parole raccolte poco prima di imbarcarsi. «In quei momenti abbiamo avuto una grande paura - racconta Nicole, ai microfoni del Tgr Lazio. - Per un attimo, in quelle stradine abbiamo anche pensato potesse essere la fine. Ringraziamo i marocchini che ci hanno aiutato tanto e ci dispiace veramente tanto per quanto successo».

La solidarietà. Sabato sera, un momento di preghiera interreligioso si è tenuto nella Moschea della Pace di Rieti, presieduto dall’Imam Mohamed Ahardane, originario di Casablanca e da oltre trent’anni a Rieti: «Quello italiano e quello marocchino sono popoli che si assomigliano in tante cose, siamo entrambi solidali, ci aiutiamo come possiamo. Il Marocco è un popolo diplomatico e gioviale, non abbiamo mai avuto problemi come popolazione, non siamo mai stati estremisti e si convive pacificamente. Basti pensare che solo a Casablanca ci sono due sinagoghe e quattro chiese cattoliche». 
Ogni tanto, uno sguardo al telefono per gli aggiornamenti, con il bilancio delle vittime che sale ancora. Mohamed si commuove: «Mi dicono una cosa bellissima: a Marrakech ci sono circa duecento italiani in vacanza, e sono tutti in fila a donare il sangue, li ringraziamo con tutto il cuore per la loro grande generosità». 


Un rapporto molto stretto da cui è nata grande solidarietà, soprattutto in queste ore tanto dolorose: «Ci sentiamo molto vicine alla popolazione marocchina - hanno detto le due turiste della Sabina rientrate in Italia sabato sera. - Si sono mostrati tutti molto accoglienti con noi, nonostante l’immensa tragedia che si trovano a vivere».

 

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Il Messaggero