Ex Verbania, il Tar boccia il prezzo fissato dal Consorzio Industriale: «Si faccia riferimento al bando»

Ex Verbania, il Tar boccia il prezzo fissato dal Consorzio Industriale: «Si faccia riferimento al bando»
RIETI - Il Tar del Lazio batosta il Consorzio industriale di Andrea Ferroni e al momento fa felice l’imprenditore Renzo Rossi del progetto «Verdepiana»....

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RIETI - Il Tar del Lazio batosta il Consorzio industriale di Andrea Ferroni e al momento fa felice l’imprenditore Renzo Rossi del progetto «Verdepiana». L’area all’interno della quale dovrà sviluppare il progetto sarà pagata come stabiliva il bando del 2015 (20 mila euro) e non il mezzo milione e oltre come successivamente richiesto dal Consorzio.


Il Tar si è pronunciato con ordinanza, in via cautelativa, in attesa della sentenza sul merito prevista d ottobre. Ordinanza alla quale oggi plaude l’imprenditore Rossi. «Sono stati velocissimi, riconoscendo sia il periculum in mora, in quanto il Consorzio avrebbe potuto non assegnarci più l’area, sia l’urgenza e la necessità di avere a disposizione l’area ex Verbania per lo sviluppo del progetto Verdepiana. Adesso ci aspettiamo che il Consorzio dia corso all’ordinanza che riceverà a breve in via ufficiale e che non aspetti i famosi 60 giorni di tempo per adempiere a quanto è stato ordinato».

OK IL PREZZO E' GIUSTO
Rossi, ricordiamo, chiede di poter pagare quanto richiesto nel bando del 2015, 20 mila euro circa. Il Consorzio si è opposto e ha chiesto al Tar di accettare senza riserve, ai fini dell’acquisizione dello stabile, il pagamento di spese «illegittimamente calcolate» - come scrive oggi il Tar - pari a 508.497,73 euro.

«La speranza – aggiunge Rossi – è che si vada spediti per rimediare alla figuraccia del Consorzio e per cercare di non arroventare di più il clima che hanno voluto creare. Sono amareggiato, potevamo essere al lavoro già da due anni se si fosse rispettato il bando, così come ha chiesto ora il Tar. Ma, ripeto, già la ritengo acqua passata in virtù del fatto che comunque dovrei entrare a far parte del Consorzio di servizi a cui dovrò pagare dei contributi e col quale dovrò per forza di cose avere contatti».

Rossi, anche a nome delle 46 aziende del territorio coinvolte nel progetto, chiede a gran voce al Consorzio di procedere rapidamente all’assegnazione dell’area. Poi ribadisce: «Non c’è alcuna intenzione di affittare i capannoni o di effettuare speculazioni edilizie, operazioni chiaramente vietate dal bando per almeno cinque anni. Voglio solo creare una rete d’imprese che lavoreranno con un denominatore comune, la collaborazione. E il Consorzio dovrebbe essere il primo a collaborare».

Soddisfatti i legali Nicolle Purificati e Matteo Di Vittorio: «Il Tar ha riconosciuto già in sede cautelare la fondatezza della pretesa azionata dalla ditta ricorrente nei confronti del Consorzio, ordinando all’ente di riqualificare al ribasso le spese di acquisizione dello stabilimento ex Verbania, nel rispetto di quanto previsto dal bando».

LA POSIZIONE DEL CONSORZIO

E il Consorzio cosa dice? «Attendiamo la sentenza fissata per il 18 ottobre. Per il momento è stata solo cautelativamente sospesa la delibera». Come dire: i giochi non sono ancora finiti.
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Il Messaggero