RIETI - Colpi da arma da fuoco a Torricella in Sabina, probabilmente per mettere in fuga dei ladri. Si indaga, al momento senza alcun riscontro, su quanto accaduto lo scorso 26...
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Ma in tanti hanno testimoniato di aver udito rumori chiari e distinti: per la precisione tre esplosioni riconducibili ad arma da fuoco che hanno tuonato provocando paura e tensione, tanto da portare poi alle segnalazioni inoltrate al numero unico di emergenza in cui venivano denunciati gli spari. La zona dove sono stati uditi i tre colpi – fuori dal centro abitato di Torricella e defilata rispetto al nucleo abitativo comunale - è stata poi sottoposta più volte a perlustrazione e pattugliamenti da parte dei militari dell’Arma intervenuti ma non al momento non ci sono riscontri, né l’individuazione o il fermo di soggetti sospettati o ritenuti responsabili.
Una circostanza che – a distanza di pochissimi giorni da alcuni furti in abitazione perpetrati tra Torricella e Ornaro Basso - ha fatto ipotizzare ad una sorta di intimidazione da parte di qualche privato. Un soggetto che ha sorpreso o notato i ladri in azione nella sua proprietà o nelle immediate vicinanze o che, comunque, nel vedere persone non conosciute transitare nella zona ha pensato bene di esplodere colpi d’arma da fuoco in aria a scopo intimidatorio. Un atto che, qualora trovasse conferma, sarebbe di notevole gravità oltre che di rilevanza penale.
Da qualche settimana serpeggia infatti - non solo in città - tensione e il timore di ritrovarsi i ladri in casa sulla scia di un allarme sociale diffuso, causato dai numerosi blitz in abitazioni, attività commerciali e di ristorazione, locali, pub e scuole, di cui si sono resi protagonisti i ladri nelle ultime settimane. Circostanze confermate dalla corsa all’installazione di sistemi e dispositivi di allarme.
Non si esclude, dunque, al momento – in riferimento a quanto avvenuto lo scorso 26 febbraio che in un caso isolato all’interno di un contesto defilato e non urbano – come avvenuto in campagna a Torricella in Sabina - qualcuno possa avere utilizzato armi detenute in casa a scopo intimidatorio per allontanare i malviventi, esplodendo tre colpi di fucile in aria. Si tratta al momnto, è bene sottolinearlo, solo di una supposizione circolata nel piccolo centro sabino ma che orienta anche le indagini dei carabinieri intervenuti sul luogo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero