RIETI - «Nel comune di Fara Sabina ci sono attività motorie e sportive esercitate abusivamente nelle palestre ubicate sul territorio comunale». È...
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L’imprenditore comincia a conoscere la realtà sportiva farense nel 2015 quando decide aprire la sua palestra, ma dopo aver presentato la Scia (Segnalazione certificata di inizio attività) viene diffidato dal Suap di Fara Sabina a proseguire l’attività. Inizia un calvario di regolamentazioni e adempimenti che si conclude nel settembre 2016, quando il centro sportivo può finalmente riaprire.
«Abbiamo dovuto affrontare un percorso oneroso dal punto di vista economico al quale le altre palestre del territorio – spiega l’imprenditore – non sono state sottoposte. Per questa ragione, ho voluto dare vita questa battaglia di legalità, inviando diversi esposti al Comune, forze dell’ordine e altre istituzioni per chiedere di controllare eventuali irregolarità a mio avviso presenti in palestre e impianti sportivi comunali. Ma nulla si è mosso, perciò ho deciso di sporgere denuncia-querela nei confronti del sindaco e di chiunque non abbia controllato». Nella copiosa documentazione allegata alla denuncia, si legge anche «che nonostante la Asl nel 2014 abbia indirizzato al sindaco un invito a provvedere alla chiusura di una palestra operante a Fara Sabina, ad oggi il sindaco non ha né accolto l’invito né regolarizzato l’attività». Provato a contattare telefonicamente da Il Messaggero, allo scopo di conoscerne la posizione in merito alla vicenda, il primo cittadino Davide Basilicata non ha risposto. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero