Rieti, scuole superiori da oggi in presenza ma si inizia al 50 per cento

Liceo Varrone
RIETI - Ci si riprova, per l’ennesima volta, sperando che fino al traguardo di giugno sia stata l’ultima chiusura affrontata. Con il ritorno in zona arancione, da oggi...

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RIETI - Ci si riprova, per l’ennesima volta, sperando che fino al traguardo di giugno sia stata l’ultima chiusura affrontata. Con il ritorno in zona arancione, da oggi per alunni e docenti delle scuole superiori di Rieti e provincia (tranne Fara) si riaprono le porte degli istituti di secondo grado, con la possibilità di tornare a svolgere didattica in presenza tra il 50 e il 75%. La speranza dei dirigenti è che, con un maggior numero di vaccinati tra docenti e personale scolastico, possa essere scongiurato il rischio di molte quarantene.

Le speranze


La prima decisione dei presidi riguarda le percentuali con le quali tornare a lezione in presenza: «Torneremo al 50% e forse anche qualcosa di più, perché già prima della chiusura, al Classico, erano state fatte tornare in aula le quinte per prepararle meglio all’esame di Stato, mentre con le quinte dello Scientifico cominceremo da oggi - spiega Stefania Santarelli, dirigente ai licei Scientifico “Jucci” e al Classico “Varrone” e reggente all’Istituto “Savoia”. - Al Savoia dovremo valutare l’andamento dei contagi, perché fino a ieri abbiamo continuato a ricevere segnalazioni di positività. Non sappiamo nulla sui tamponi annunciati a livello nazionale a favore degli studenti, mentre molti docenti devono ancora effettuare la prima dose di vaccino». Nel frattempo, con la zona rossa a Fara Sabina si è posto anche il problema dello spostamento degli alunni: «Abbiamo chiesto alla Asl di Rieti se gli studenti residenti in zona rossa potessero frequentare regolarmente le lezioni in presenza e ci è stato risposto di sì - racconta la dirigente dell’istituto Alberghiero “Costaggini” di Rieti, Alessandra Onofri. - Applicheremo poco più del 50% in maniera equa per ogni classe, dal primo all’ultimo anno. La riflessione che abbiamo fatto è infatti che dal primo al terzo anno i ragazzi hanno un grande bisogno di tornare a scuola. Speriamo di arrivare alla fine dell’anno scolastico aumentando la percentuale di lezioni in presenza, ma dovremo sempre fare attenzione ai dati regionali del contagio, perché sono quelli che ci guidano. I vaccini? All’Alberghiero hanno aderito in molti: speriamo che ciò possa contribuire ad abbassare i rischi di contagio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero