Rieti, Salaria: rotatoria da incubo nei fine settimana

Auto in coda sulla Salaria
RIETI - Tre ore per andare da Rieti a Roma. Torna l’incubo code sulla Salaria, con turisti e pendolari del fine settimana incolonnati per ore sulla consolare, cercando di...

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RIETI - Tre ore per andare da Rieti a Roma. Torna l’incubo code sulla Salaria, con turisti e pendolari del fine settimana incolonnati per ore sulla consolare, cercando di tornare a casa. Una scena che tutti speravano di aver dimenticato dopo l’eliminazione del semaforo a Passo Corese, ma che si è riproposta in tutta la sua drammaticità domenica scorsa. La causa è quella ormai nota: la creazione della rotatoria a Borgo Santa Maria. Un tema caldissimo che, dopo la denuncia de Il Messaggero di una decina di giorni fa, è arrivato all’attenzione della politica, con l’impegno del deputato reatino Fabio Melilli, che ha coinvolto le più alte sfere istituzionali e questa dovrebbe essere una settimana decisiva per avviare una discussione sul tema. La protesta sulla rotatoria viaggia intanto sui social. I gruppi facebook dedicati alla Salaria e alla Sabina sono ormai invasi di foto e segnalazioni che si rinnovano di giorno in giorno. Le ultime in ordine di tempo sono arrivate proprio domenica scorsa quando, alle 19, i primi rallentamenti in direzione Roma si trovavano nel rettilineo di Campomaggiore, con la coda fissa che iniziava all’altezza del bivio per Borgo Quinzio: 4 chilometri esatti da percorrere praticamente a passo d’uomo, con momenti in cui si doveva stare fermi. Troppo per chi era venuto in Sabina per un fine settimana di relax lontano dal traffico capitolino o per coloro che avevano raggiunto i paesi d’origine per il fine settimana. «Terminillo stazione turistica? I magnifici borghi da visitare? Rieti centro d’Italia», ha scritto ironico un utente commentando le foto della coda su facebook, per poi aggiungere: «E pensate agli studenti che la domenica sera devono rientrare all’università. Dopo oltre mezzo secolo che eravamo riusciti a elemosinare da Anas la rimozione del semaforo».

Il vertice. I danni al turismo sono una conseguenza diretta di quelli alla viabilità. Ciò che più pesa è proprio quel ritorno al passato, alle lunghissime code causate dal semaforo che per oltre vent’anni aveva bloccato il traffico a Passo Corese. In considerazione di ciò, Melilli ha subito preso posizione sull’opera e, in questi giorni, dovrebbe incontrare al Ministero dei Trasporti il ministro Enrico Giovannini per discutere su soluzioni alternative. Prima del passaggio al dicastero, però, Melilli ha messo in agenda un incontro a strettissimo giro con l’amministratore delegato di Anas: serve infatti un piano ben preciso per togliere quell’imbuto sempre più stretto che si sta creando sulla Salaria. I lavori sono andati molto avanti, con una spesa stimata di circa 2,5 milioni di euro. Se non si inverte subito la rotta, c’è il rischio che non si possa più tornare indietro, arrivando persino a rimpiangere il semaforo.

A Rieti. Intanto, sulla Salaria e, in generale, alle porte di Rieti, il deputato reatino Gabriele Lorenzoni, indica un cronoprogramma: la prima opera che aprirà a giugno sarà la nuova rotatoria di Fonte Cottorella. Tra settembre e ottobre è prevista l’apertura della nuova strada, di circa un chilometro, che prolungherà lo svincolo del Nucleo industriale tra Villa Reatina e Campoloniano e il raddoppio della Salaria tra i vigili del fuoco e il convitto alberghiero, con rampe di uscita dalla superstrada. L’ultimo intervento, che coinvolge lo svincolo di Rieti Ovest e prevede la sistemazione del ponte ferroviario di via Velinia, sarà completato nel 2023.

 

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Il Messaggero