Rieti, la storia del tribunale di Poggio Mirteto nell'ultimo libro di Massimo Cavoli

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RIETI - “La giustizia in Sabina: tra passato e futuro”, è il tema dell’incontro studio - patrocinato dal Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Rieti - organizzato a Poggio Mirteto dal Cenacolo Forense Sabino venerdì 15 dicembre (Sala della Cultura, via Riosole, ore 16-20, ingresso libero) al quale, coordinati dall’avvocato Giuseppe Giovanni Romito, presidente dell’associazione culturale, prenderanno parte il sindaco di Poggio Mirteto Giancarlo Micarelli, il Giudice di Pace Antonio Di Silvestro e il magistrato del tribunale di Rieti Andrea Fanelli che proprio nella sede mirtense della sezione distaccata del tribunale iniziò nel 1999 la sua attività, mentre il saluto dell’Ordine forense sarà portato dal presidente avvocato Luca Conti.


La giornata di studio si propone di affrontare, prendendo spunto dalle vicende passate, i diversi aspetti legati alla realtà giudiziaria della Sabina, soprattutto alla luce delle novità introdotte dalla legge di riforma dell’ufficio del Giudice di Pace, presente all’interno dell’ex tribunale di via Mameli. Uno spunto per la discussione arriverà dal libro scritto dal giornalista Massimo Cavoli “Ultimo atto. La storia breve del Tribunale di Poggio Mirteto, che ripercorre tutte le vicende legate all’istituzione della sezione distaccata dal 1999, anno di apertura, al 2012 anno della chiusura decretata con l’approvazione da parte del Governo Monti del disegno di legge delega sulla riforma della geografia giudiziaria italiana.


Nelle cento pagine introdotte da una prefazione del giudice Andrea Fanelli, corredate dalle foto più significative e da alcuni documenti relativi all’attività dell’ex Pretura alla quale è dedicato un apposito capitolo, Cavoli rievoca le fasi salienti – riferite anche all’acceso confronto politico sviluppatesi tra le opposte formazioni attive a Poggio Mirteto tra la fine degli anni 90 e l’inizio 2000 - che portarono all’apertura della sede giudiziaria, ottenuta dall’avvocato Pietro Carotti che dal 1996 al 2001 ricoprì la carica di membro della Commissione Giustizia della Camera. Nel lavoro del giornalista, realizzato dalla Tipografica Artigiana di Rieti, vengono ripercorsi i ruoli dei protagonisti di quella intensa stagione che, per anni, ha illuso un intero territorio, prima della grande delusione causata dalla soppressione della sezione distaccata. L’evento è stato accreditato dal Consiglio dell’Ordine con quattro crediti formativi deontologici. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero