RIETI - Vivere di musica senza seguire mode. E' lo spirito di Andrea Salini: chitarrista (Jimi Hendrix e Ritchie Blackmore i suoi numi) e cantante da Petrella Salto,...
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IL RACCONTO
«I testi sono in inglese - spiega Salini. - Lo stile è diretto ed energico, maturato in centinaia di concerti in Italia e fuori. Il suono è molto curato», grazie al mixaggio di Fabio Simoncioni (57 dischi di platino, ha lavorato per Negrita, tastierista con Ligabue e Litfiba) e al mastering allo studio Marcussen a Los Angeles, dov'è facile incontrare Springsteen, Aerosmith, Black Sabbath, Kiss, Sammy Hagar, Bon Jovi o Bruce Dickinson. «Un disco rock asciutto e conciso - aggiunge Salini. - Dura meno di 40 minuti come i long playing del passato». Sette brani, tutti dal titolo spaziale come il Cd: «Universo e pianeti come punto calmo e silenzioso da cui osservare la terra impazzita. Non è una fuga ma invita a riflettere prima di riatterrare». Lampo Gamma include brani diretti come Strange days (non quella dei Doors) e lo strumentale The martian, che ricorda certe cose di Joe Satriani. Altro strumentale e riflessivo è Space anthem, poi due «ballads», Distant planets e The moon, per finire con Hendrix funk (basta la parola) e la cover di Bad moon rising dei Creedence Clearwater Revival, asciugata dalle stimmate country e trattata in stile Green Day, ma con un tocco «blues roots» in apertura. Una prova matura. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero