RIETI - Sant’Anto’ penzace tu, diceva il refrain della commedia dell’indimenticato Savino Pasquetti. Ma a Sant’Anto’ chi ci pensa? Cambiamenti, nel...
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Un semplice cambio di passo, come pure nelle più popolari manifestazioni religiose si impone o l’inizio di un depotenziamento della festa, come teme chi ha già visto smontare, solo per restare in centro, la tradizione della Madonna del Popolo il lunedì di Pasqua? Il vescovo Pompili una svolta l’ha impressa, accentuando il tratto francescano della festa (in fondo, tale era Sant’Antonio) e provando a sveltire il percorso e ad alleggerirlo dagli orpelli più folcloristici. Oggi, giorno dell’attesissima processione dei ceri, alle 11,30 sarà lui a presiedere la messa: chissà che passo darà, alla festa e alla città. Il tragitto del corteo sarà quello di sempre. Si parte alle 18,30 dal sagrato di San Francesco, poi da Santa Chiara ci si immette in via Garibaldi, Porta d’Arce, via Nuova, Sant’Agostino, via Terenzio Varrone, via Cintia, Cattedrale, piazza del Comune, via Roma, Porta Romana, Borgo Sant’Antonio, San Michele Arcangelo e rientro a San Francesco dal ponte romano. Stasera a insidiare il passo delle 4 squadre di 16 portatori che si alterneranno sotto la pesantissima macchina seguendo le indicazioni del nuovo capo Enrico Beretta non ci saranno nemmeno i Mondiali e la Nazionale. Sant’Antonio c’ha penzato.
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Il Messaggero