POGGIO NATIVO - A essere processato sarà un lungo arco di tempo della vita politica e amministrativa del comune, durante il quale la gestione del Palazzo sarebbe stata...
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Decisione, poi, ribaltata dal tribunale del Riesame che aveva annullato ogni provvedimento cautelare mancando il requisito dell'attualità per i fatti contestati ed escludendo l'esistenza di rapporti diretti tra dipendenti del Comune e imprenditori. I difensori degli imputati (avvocati Alberto Trinchi, Giuseppe Perugino, Cristian Baiocchi, Angelo Picchioni, Patrizio Mercadante, Antonello Ranucci, Carlo Bonzono e Mariella Cari) nel corso dell'udienza preliminare, pur nelle diverse posizioni rappresentate, hanno definito enfatizzati e travisati i rapporti intercorsi tra coloro che ottenevano gli appalti, Pro loco e Antonini, il quale, ritenuto l'attore principale, in realtà operava solo per migliorare la condizione del suo paese favorendo la realizzazione di opere pubbliche e non per intascare tangenti. Dall'altra, il pm Maruotti ha indicato soprattutto nelle intercettazioni telefoniche, dove si parla grottescamente anche di pagamenti in natura (forniture di olio extravergine) per i favori fatti, la prova regina di quanto accadeva a Poggio Nativo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero