Rieti, ossa di defunti abbandonate al cimitero: ecco cosa è successo

I sacchi neri
RIETI - Una ventina di sacchi neri, contenenti ossa umane, frutto di esumazioni di sepolture avvenute in terra, depositati in una stanza del cimitero di Rieti e identificati con...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

RIETI - Una ventina di sacchi neri, contenenti ossa umane, frutto di esumazioni di sepolture avvenute in terra, depositati in una stanza del cimitero di Rieti e identificati con un semplice foglio bianco sul quale erano riportate le generalità del defunto. È la scena che si è presentata agli occhi della polizia municipale e dei responsabili del servizio ispezioni e igiene della Asl di Rieti, recatisi al cimitero per i controlli ciclici della Asl. 


A rilanciare la notizia dell’esito dell’ispezione è stato, ieri, con un post su facebook, il consigliere comunale di minoranza di “T’immagini”, Gabriele Bizzoca che, a proposito dei resti dei defunti depositati nei sacchi, ha parlato di una situazione «in barba ad ogni regola, morale prima di tutto».

La ricostruzione. Dalle prime informazioni raccolte, i resti nei sacchi proverrebbero da salme sepolte in terra e non nei loculi (in questo caso, infatti, si parlerebbe di estumazione): esumazioni che sarebbero avvenute con il fine - previsto dalla legge - di operare la riduzione dei resti ossei, per posizionarli all’interno di loculi più piccoli o nell’ossario.
A destare sconcerto è stata la decisione di depositare le ossa all’interno di sacchi neri, chiusi da un biglietto recante le generalità del defunto, in attesa che parenti o prossimi congiunti, fin qui non rintracciati, si fossero resi reperibili per fornire indicazioni sulla destinazione finale dei loro cari. Non è ancora chiaro da quanto tempo quei sacchi si trovassero in una delle stanze del cimitero: quel che è certo è che ieri pomeriggio, dopo il polverone social sollevato da Bizzoca, al cimitero sono giunte in fretta e furia le prime cassette di zinco, in cui posizionare correttamente i resti presenti nei sacchi, mentre già oggi sarebbe in programma una seconda consegna di ulteriori contenitori.
In serata, il Comune ha diramato una nota nella quale l’assessore alla Manutenzione, Fabio Nobili, ha ribadito quanto già appurato da Il Messaggero nel corso della giornata: «Il settore manutenzione del Comune di Rieti, a seguito dell’ispezione della Asl di Rieti e della polizia locale avvenuta lunedì 6 marzo, ha provveduto, nella giornata odierna (quindi ieri, ndr.), a risolvere tutte le criticità emerse, prendendo in carico la vicenda», cioè a far pervenire le cassette di zinco all’interno delle quali riporre le ossa.

La critica di Bizzoca. Resta inevasa una domanda, e non certo di poco conto: da quanto tempo i resti si trovavano all’interno dei sacchi? Pochi giorni? Settimane? Mesi? Forse un anno? Il consigliere comunale Gabriele Bizzoca pone un quesito di ordine morale: «Al di là di quello che può apparire come un errore tecnico-amministrativo, il servizio cimiteriale è però un settore delicato - commenta Bizzoca. - Ciò che è accaduto fa invece emergere una mancata organizzazione del servizio stesso da parte del Comune di Rieti, anche rispetto a quanto previsto dal regolamento comunale per quanto riguarda la gestione di esumazioni ed estumulazioni. E se tutto ciò non fosse venuto alla luce, cosa sarebbe accaduto? I resti di quelle persone avrebbero rischiato di restare ancora dentro i sacchi?».

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero