Rieti, carenza di personale in ospedale i sindacati puntano il dito contro la Regione

Rieti, carenza di personale in ospedale i sindacati puntano il dito contro la Regione
RIETI - A causa della carenza di organico, gli operatori sanitari reatini sono costretti a grandi sacrifici: la denuncia arriva dai sindacati Uil Fpl e Cisl Fp. «Ancora una volta...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
RIETI - A causa della carenza di organico, gli operatori sanitari reatini sono costretti a grandi sacrifici: la denuncia arriva dai sindacati Uil Fpl e Cisl Fp. «Ancora una volta – scrivono i sindacati – già due mesi prima delle ferie estive, dobbiamo far fronte all’emergenza della copertura delle turnazioni con raddoppi di turni e tanta buona volontà da parte dei dipendenti, per garantire la copertura dei vari servizi ospedalieri. Siamo costretti a denunciare con fermezza l’intollerabile disattenzione della Regione Lazio in riferimento alla richieste che, con cadenza ormai settimanale, vengono fatte recapitare dalla Asl di Rieti in merito alla carenza di organico medico, infermieristico e tecnico. Basti pensare, ma solo per fare un esempio al laboratorio analisi di Amatrice. Qui, dove sono ancora presenti otto posti per acuti, si aspetta ormai da più di un anno e mezzo una sostituzione di un tecnico (causa morte). Oggi con soli due tecnici (un tecnico trasferito per mobilità presso altra Azienda di altra Regione) non è più possibile garantire la regolare turnazione ed il rispetto del turno di riposo. Ma la Regione, in merito a questa problematica, continua a non rispondere. Non riusciamo a capire quale sia la logica regionale rispetto alle sorti di questa azienda, che sempre più appare abbandonata a se stessa.




Siamo disponibili a discutere la riorganizzazione, a discutere un piano complessivo di redistribuzione dei servizi, ma purtroppo abbiamo la controparte regionale che oltre a non gestire e a non definire le linee guida future non da risposte all’emergenza immediata in cui siamo costretti. Chi vive come noi a contatto diretto con la realtà ospedaliera e territoriale deve, ogni giorno, sentirsi quasi colpevole del non riuscire a modificare tale situazione di empasse nella quale ormai da anni si trova la Asl di Rieti. Nonostante ciò non siamo pronti a rassegnarci e a veder morire, agonizzante, questa azienda che, con l’avvicinarsi del periodo estivo, è indubbio che vedrà collassare alcuni servizi a causa dell’impossibilità di garantire la regolare turnazione e il rispetto del periodo di riposo, che ricordiamo, oltre ad essere un diritto del lavoratore è un obbligo contrattuale. Tutto questo avviene mentre in pompa magna il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti annuncia lo sblocco del turn over, possibile grazie ai risultati economici prodotti dalla gestione virtuosa della sanità da parte delle sua amministrazione.



Sicuramente, ad oggi, se qualcuno può essere giudicato virtuoso quelli sono i dipendenti del servizio sanitario regionale solo grazie ai quali si riescono ad erogare ancora, con continuità, le prestazioni sanitarie tali da mantenere i Lea. Purtroppo, però, molto spesso, questo coincide con turnazioni e organizzazioni del lavoro illegali.



Le scriventi organizzazioni sindacali chiedono immediate risposte che possano permettere di gestire l’emergenza e trovare a breve soluzioni che possano ristabilire una situazione tale che consenta la normale gestione delle risorse umane. In caso di mancato riscontro – chiudono i sindacati – siamo pronti ad utilizzare ogni mezzo a tutela dell’azienda sanitaria locale dei dipendenti e dei cittadini di questo territorio che, siamo certi, esasperati come sono, ci sosterranno in questa battaglia di civiltà». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero