Rieti, giovani, palestre e green pass: Malagò chiede lumi a “Nome”

Giovanni Malagò
RIETI - Nome officina politica aveva scritto nei giorni scorsi una lettera aperta al presidente del Coni, Giovanni Malagò, con la quale sottolineava le problematiche sul...

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RIETI - Nome officina politica aveva scritto nei giorni scorsi una lettera aperta al presidente del Coni, Giovanni Malagò, con la quale sottolineava le problematiche sul riavvio delle attività sportive giovanili al chiuso e dell’obbligatorietà del green pass per i bambini oltre i 12 anni («negare ad un bambino dodicenne l’ingresso in un locale per una festa di compleanno non implica la stessa gravità del negare allo stesso bambino il rinnovo di un tesseramento stagionale a qualsiasi altra associazione sportiva», aveva scritto). Una soluzione, per Nome, sarebbe l’immunizzazione, «ma è profondamente ingiusto obbligare a vaccinare i bambini usando come arma di ricatto il loro sport preferito, quando ancora ampie fette di popolazione adulta non si sono vaccinate per scelta». 


E per queste ragioni, l’associazione aveva chiesto al presidente del Coni di rappresentare il problema presso le istituzioni. E a stretto giro di posta è arrivata la risposta di Malagò. «Ci ha telefonato e ci ha assicurato – fa sapere Nome – che nelle varie discussioni in atto, tali aspetti e problematiche, che stanno emergendo con forza, saranno posti in debito risalto rispetto alla interlocuzione istituzionale e all’attività del Comitato tecnico scientifico. Lo ringraziamo, indipendentemente dall’esito. La sua telefonata è la testimonianza che le istituzioni possono essere più vicine al cittadino di quanto non si creda». 

In tal senso, l’associazione poi chiama in causa il sindaco Cicchetti. «Nei mesi passati – sottolinea – si è impegnato, dandone ampio risalto mediatico, in una telefonata a Gianni Letta in vista della imminente chiusura delle filiali di banca Intesa, a cui sono seguite le chiusure delle sedi di Vazia e Quattro Strade». E aggiunge: «Piuttosto, visto che si tratta di sua diretta competenza, nella situazione di estrema difficoltà in cui si trova la pratica sportiva di base, spieghi il motivo per cui, ormai da giugno, ha privato cittadini e società sportive dell’uso della piscina comunale e del Palazzetto Leoni, per un “imminente avvio” dei lavori di Rieti 2020». Lavori di cui a distanza di quattro mesi – dicono quelli di Nome – «non si ha traccia (salvo comunicati stampa), mentre ci sono società che, prive di campi, non hanno ancora idea di dove potranno far svolgere l’attività ai propri ragazzi, né informazioni concrete e fattuali sullo stato di avvio e durata dei cantieri. Per il nostro sindaco i bambini e lo sport non sono evidentemente una priorità».

 

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Il Messaggero