RIETI - Anche Rieti piange la morte di Ennio Morricone, icona della musica da film e compositore universalmente celebrato. E la mente torna a quel 18 dicembre 2006 e al concerto...
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Il ricordo della Fondazione Varrone
Anche Rieti piange (e ricorda) il maestro Ennio Morricone. In città venne il 18 dicembre 2006, ospite della Fondazione Varrone, per un incontro-concerto con l’Orchestra Roma Sinfonietta dedicato alle sue composizioni di Musica assoluta. Due mesi dopo, il 25 febbraio 2007, avrebbe ritirato dalle mani di Clint Eastwood il premio Oscar alla carriera definito però “un contentino”, alla luce dei tanti Oscar mancati ingiustamente per le sue splendide colonne sonore, non solo quelle scritte per la celebre Trilogia del Dollaro del grande Sergio Leone ma soprattutto per quella per Mission, di Roland Joffré. L’Oscar per la migliore colonna sonora arriverà solo nel 2016, per The hateful eight di Quentin Tarantino, un altro grande appassionato dell’universo sonoro di Morricone.
Quegli Oscar furono dedicati da Morricone alla moglie Maria, che lo accompagnò anche a Rieti. Il maestro incontrò i giornalisti all’Hotel Miramonti e poi assistette al concerto della Roma Sinfonietta all’Auditorium Varrone. Non fu un concerto semplice: il maestro Francesco Lanzillotta puntò tutto sul repertorio di musica assoluta di Morricone, brani che misero alla prova il foltissimo pubblico che aveva preso d’assalto l’Auditorium. Una scelta che invece piacque a Morricone, a cui non piaceva essere citato solo per la musica del cinema: «Io ho scritto altro, musica assoluta come la chiamo io. Invece si parla di me solo per le colonne sonore dei film e questo mi dispiace moltissimo», diceva giusto un anno fa ricevendo il Premio Presidio Culturale Italiano. Un dispiacere che Rieti non gli dette.
Il consigliere Francesco Forgini
La morte del maestro Ennio Morricone rappresenta una grande perdita per il mondo della musica e del Cinema internazionale. Con lo straordinario linguaggio universale della Sua musica, il Maestro è riuscito ad entrare nei cuori di milioni di persone lasciando oggi, con la Sua scomparsa, un vuoto incolmabile. Con l’umiltà con cui ha sempre vissuto, propria dei più grandi uomini, ha voluto salutare i posteri dicendo, fra l’altro, di “non voler disturbare” con funerali che solitamente sono riservati ai più grandi personaggi.
Come membro della Commissione Cultura del Comune di Rieti ed appartenente ad una famiglia di musicisti da molte generazioni, è mio desiderio ricordare il grande maestro ospitato, fra l’altro, dalla Città di Rieti nel 2006 per un concerto in Suo onore.
A lui un grazie per quello che ha fatto e che ci lascia e per il Suo saluto affettuoso che ha voluto lasciare nel necrologio da lui scritto durante i suoi ultimi giorni.
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Il Messaggero