RIETI - La Sabinapol, dopo ottantaquattro anni (la società fu fondata nel 1934), cambia nome e diventa Mondialpol, assorbita da uno dei gruppi di vigilanza più...
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LA QUESTIONE PERSONALE
Una cessione che non comporterà ripercussioni per il personale della Sabinapol, del quale fanno parte ottanta guardie giurate armate, impiegate a coprire servizi di vigilanza di banche, uffici pubblici, presidi industriali, luoghi privati, videosorveglianza e trasporto valori, e da altri dipendenti assegnati ad attività di portierato (non armata) presso le sedi ospedaliere dell’Azienda sanitaria locale di Rieti e provincia. Un cambio non indolore per il titolare Claudio Scappa, subentrato al padre che, nel 1949, aveva rilevato dal fondatore la guida dell’istituto, ma motivato da una strategia di carattere industriale e dal mutare degli scenari operativi.
«Era necessario assumere questa decisione per continuare a essere operativi – sottolinea l’amministratore - perché, ormai, le normative che regolano le gare di appalto tendono sempre più a favorire i grandi gruppi e così le piccole società, come la Sabinapol, rischiano di restare escluse, con le inevitabili conseguenze negative. In questo modo, invece, l’occupazione per i dipendenti sarà garantita e non ci saranno ripercussioni per la clientela che continuerà a fruire regolarmente dei nostri servizi di vigilanza, seppure sotto un altro nome».
A corteggiare la Sabinapol, apprezzata per l’attività che svolge da decenni sul territorio (ai suoi vigilantes è affidata anche la sorveglianza di un obiettivo sensibile come il tribunale, per il quale è pronto da tempo un progetto del ministero della Giustizia per aumentarne il livello di sicurezza), secondo quanto si è appreso, c’erano anche altri importanti gruppi del settore, ma alla fine Scappa ha individuato nella Mondialpol, con sedi a Milano e Roma, e presente con una delle sue filiali anche in provincia di Perugia, il partner per andare avanti. Il passaggio garantirà anche la possibilità di procedere a un potenziamento del parco automezzi, adeguandolo alle nuove necessità operative, e in futuro è prevista anche l’assunzione di vigilantes donna per rispettare la rappresentanza di genere prevista da una delle norme dei futuri appalti. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero