Minestroni surgelati sospetti: via ai controlli in tutta la provincia

Minestroni surgelati sospetti: via ai controlli in tutta la provincia
RIETI - Partita la «caccia» al minestrone Findus nel Reatino. Lista commerciale alla mano, sono in fase di svolgimento - anche per questa settimana - le verifiche...

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RIETI - Partita la «caccia» al minestrone Findus nel Reatino. Lista commerciale alla mano, sono in fase di svolgimento - anche per questa settimana - le verifiche degli ispettori reatini dell’Asl, Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione, per scovare i minestroni Findus potenzialmente contaminati dal batterio Listeria monocytogenes e presenti negli esercizi commerciali e nei supermercati reatini e della provincia.


Dopo l’annuncio dell’azienda alimentare di alcuni giorni fa circa il richiamo volontario, in via precauzionale, di alcuni prodotti «minestrone» per via di una potenziale contaminazione da Listeria, sono scattate anche in provincia di Rieti le verifiche sanitarie. Ci sarà dunque da visitare dal più piccolo e sperduto negozio di generi alimentari della provincia come i grandi marchi di catene di supermercati presenti sul territorio.

I PRODOTTI NEL MIRINO
Si tratta di prodotti surgelati di grande successo commerciale e, di fatto, ne sono stati individuati al momento pochissimi. I consumatori che lo hanno acquistato così come gli esercenti che ne hanno ancora nelle scaffalature potranno chiederne il reso alla Findus. Una dettagliatissima informativa commerciale – con nomi delle attività, date di consegna, numero dei lotti e tipologie di minestroni – è giunta agli uffici del servizio Prevenzione direttamente dal Nodo sanitario regionale. Sotto la lente degli «007» reatini i lotti «minestrone tradizione» 1 kg (lotto L7311, L7251, L7308, L7310, L7334), «minestrone tradizione» 400g (L7327, L7326, L7304 e L7303), «minestrone leggeramente sapori orientali» 600g (L7257, L7292, L7318, L8011) e per ultimo il «minestrone leggeramente bontà di semi» 600g (L7306).


Va detto che la decisione di richiamare questi lotti è stata presa a seguito della segnalazione del fornitore Greenyard della possibile (non certa) contaminazione da Listeria dei prodotti provenienti da uno dei suoi stabilimenti, tra cui i fagiolini, utilizzati in minima parte all’interno dei prodotti oggetto del richiamo. «Tra l’altro – tranquillizza l’azienda – Listeria è un batterio termosensibile inattivato dal processo di cottura e i prodotti in questione vanno consumati cotti». Un allarme che comunque ha avuto una certa eco soprattutto tra il popolo delle mamme del minestrone pronto all’uso...
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Il Messaggero