Rieti, Ajmone Filiberto Milli festeggia i suoi primi 90 anni

Ajmone Filiberto Milli
RIETI - «Noi abbiamo vissuto di certezze, a voi vi tocca vivere di speranze. Perciò penso che abbiate più bisogno voi di auguri che non io». Ecco quello...

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RIETI - «Noi abbiamo vissuto di certezze, a voi vi tocca vivere di speranze. Perciò penso che abbiate più bisogno voi di auguri che non io». Ecco quello che capita a fare gli auguri per 90 anni tondi tondi ad Ajmone Filiberto Milli, tante primavere, tante vite, da quella acerba del balilla moschettiere a quella schierata dell’inviato dell’Unità degli anni Cinquanta a quella polemica e militante di decenni di cronaca reatina, prima al Tempo poi al Corriere di Rieti senza dimenticare Frontiera e Rtr. E in mezzo i rovesci col Pci - “compagni, non vi stimo” - l’infatuazione per il primo Cicchetti, le campagne al vetriolo contro nomi della città “retrocessi” a nomignoli.


Oggi se vuoi incontrare Ajmone non è più in uno stanzino di redazione che lo devi cercare e nemmeno nei corridoi del Comune a cercare notizie e retroscena con le quali costruire un pezzo o demolire qualcuno. Ajmone consuma ancora le scarpe mitiche dei cronisti di una volta (adesso basta e avanza facebook, poveri noi!) ma per camminare solitario su e giù per una città che poco riconosce e che troppo poco riconosce lui, un giornalista a cui i panni del solo testimone sono sempre andati stretti, un ex partigiano a cui parteggiare è piaciuto a lungo, dividendo, facendo molto incazzare ma di più facendo pensare, che poi è la merce più rara, oggi più di ieri.

Anche stavolta ha ragione Ajmone: di auguri abbiamo bisogno più noi che lui. Però fa niente: Ajmone, auguri sinceri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero